RECENSIONE IN ANTEPRIMA: IN TEMPI DI GUERRA - Henry Rios #3 - di Michael Nava

 


Titolo: In tempi di guerra
Titolo originale: Lies with Man
Serie: Henry Rios #3
Autore: Michael Nava
Traduttrice: Micol Cerato
Collana: Rainbow
Genere: Mystery, thriller politico
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Lunghezza: 360 pagine
Prezzo Ebook: € 4,99
Prezzo cartaceo: € 15,00
Data di pubblicazione: 8 Luglio 2022






Los Angeles, 1986.

In piena epidemia dell’AIDS, un gruppo di cristiani conservatori ha proposto un’iniziativa legislativa che imporrebbe alle autorità sanitarie di rinchiudere le persone sieropositive in campi di quarantena, e ci sono buone probabilità che venga approvata nel referendum di novembre.

Henry Rios, che ormai si è stabilito a Los Angeles, accetta di fornire consulenze legali a QUEER, un gruppo di giovani attivisti in lotta contro la proposta. I suoi membri sostengono di praticare la disobbedienza civile pacifica, ma quando uno di loro resta coinvolto in un attentato a una chiesa evangelica – provocando la morte del pastore – Rios si ritrova con un cliente che rischia la pena capitale.

In un thriller politico che intreccia sapientemente complotti religiosi, lotte politiche e vicende sentimentali, Nava si ispira alle pagine oscure della recente storia californiana per raccontare le tensioni esplosive che scuotevano la comunità LGBT dell’epoca, tratteggiando un mondo di luci e ombre dove il sangue chiama sangue e nessuno può sperare di restare indenne.





Perciò appartenevo a... me stesso. Incluso tra gli esclusi o escluso tra gli inclusi. Appartenevo a un mondo che non era ancora nato ma stava lottando per emergere.


Difficile ma vero!
In tempi di guerra” è un thriller politico mixato a tragiche storie d’amore.
Nella seconda metà degli anni ‘80, nel pieno del flagello dell’AIDS, una comunità lotta per essere vista e ascoltata, lotta per il diritto di vivere e amare.
Michael Nava ci regala una visione acuta e tagliente che percepiamo intima e propria della sua vita, la verità di una generazione scarnificata da odio e omofobia, ghettizzazione, razzismo e un male devastante.
In tempi di guerra” è una storia che parte lenta e riflessiva, che tratteggia e delinea un quadro socio politico difficile e incerto, una realtà che ha condotto a una lotta per la giustizia, per il diritto a essere tutelati dalla legge e dalla sanità. 
Ci parla della lotta per essere umanizzati e non visti come una piaga che deve soccombere sotto al “flagello di Dio”. 
Uomini e donne che muoiono oppressi da un sistema politico che si riveste di ideologia per mascherare un’ipocrisia di cui si ammantano i falsi buonisti, quell’enorme fetta di bianchi privilegiati che vogliono soggiogare, sotto il loro tacco, tutto ciò che non capiscono o accettano.

Vedevo Josh e mi sentivo visto; visto, accettato, e lo accettavo a mia volta […]


Michael Nava ci regala, ancora una volta, personaggi poliedrici che ci accompagnano in un viaggio, uno spaccato della storia moderna in cui una comunità ha deciso di dare voce al loro dolore scevro da ammorbidimenti, spigoloso e dai toni cupi che investe l’anima e la speranza. 
Un cammino caratterizzato da esclusione sociale e soprusi a cui sono spinti a sottostare.
Ritroviamo Henry Rios, un uomo che molto ha sofferto, e che forse troppo ha perso, un uomo che è scivolato lungo una china di autodistruzione nell’inconsapevole certezza di essere sbagliato e pertanto di non poter mai essere amato. 
Ritrovare il rispetto di sé, imparare ad amarsi e comprendere di essere meritevole, lo conduce a Los Angeles, lo incammina a una nuova vita e un nuovo lavoro.
Henry è un uomo buono e compassionevole, un uomo che tenta sempre di porre rimedio alle angherie di cui la sua comunità è vittima. 
Il suo lavoro, il suo essere un avvocato penalista, lo porterà all’incontro con un nuovo amore e un nuovo caso che colpisce la sua comunità, un caso che chiede giustizia ma che miete vittime innocenti. Un caso di omicidio che nasconde manipolazioni politiche e interessi personali.

Era una roulette russa, una lotteria, un gioco di fortuna. Il senso di colpa e la vergogna erano sprechi di energia emotiva.


In tempi di guerra” ha una prima parte prettamente riflessiva, l’autore si prende il suo tempo per delineare tutte le dinamiche, e le sfaccettature, che connaturano un’epoca e un pensiero, una consuetudine sociale, politica e morale. 
Ci accompagna all’interno di un contesto ben preciso, delinea la paura del contagio, il senso di pericolo e la disinformazione, attraverso il terrore serpeggiante e sottile di una condanna a morte certa.
Attraverso un escamotage narrativo delinea una lotta contro coloro che vorrebbero rinchiudere ogni contagiato in “campi” con la scusante di stroncare il diffondersi di un virus che non si conosce appieno. 
Una scusa per colpire e discriminare, estirpare quella che viene definita una malattia deviante, un aberrazione o una malattia mentale.
Una lotta politica per un voto che l’autore ha inventato ma che, come ogni fantasia, poggia le basi in una realtà che spaventa.
All’interno di proteste e manifestazioni, un processo e un’esplosione, viviamo anche la bellezza di un amore che sboccia e l’amore di quelle famiglie che si stringono attorno ai loro cari nel dolore e nella precarietà del domani.
In tempi di guerra” ci narra la storia dello svilimento emotivo e della solitudine, della paura e del desiderio di potersi liberare dalla vergogna. Bellissimo!

Lo guardai negli occhi bellissimi e dissi “Non riesco a immaginare un mondo in cui non vorrei stare con te.”














HENRY RIOS SERIES

01 - Il cielo protegga gli innocenti - Recensione: QUI
02 -
Scolpito nelle ossa - Recensione: QUI
03 -
In tempi di guerra 
04 -
Howtown 
05 -
The Hidden Law 
06 -
The Death of Friends
07 -
The Burning Plain 
08 -
Rag and Bone




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