Recensione in Anteprima: La piccola collezione di verità omesse di Rosalie Hawks



Titolo: La piccola collezione di verità omesse
Autrice: Rosalie Hawks
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Collana: Rainbow
Genere: Contemporaneo
Lunghezza: 598 pagine
Prezzo: € 5,99
Data di pubblicazione: 5 Gennaio 2018  

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Hiroya ha diciotto anni, è stato cresciuto da sua madre in una piccola cittadina nel nord della Georgia e porta dentro di sé un cumulo di rinunce sotto cui ha seppellito la voglia di appartenere a una comunità in cui riconoscersi. 
L’incontro e il confronto con Leo, di dodici anni più vecchio di lui e con alle spalle un matrimonio fallito quasi all’altare e un coming out doloroso fatto d’impulso, lo porterà ad affrontare domande che da anni non vuole porsi. Quant’è giusto imporsi di non innamorarsi mai perché un coming out potrebbe rovinare le già precarie finanze familiari? Vuole davvero non lasciare mai la città in cui vive e non tornare mai più a ballare? E quanto sono esattamente profonde le sue radici giapponesi? 
Il primo amore non è mai molto intelligente, specie se coinvolge due generazioni diverse.








Questa storia è iniziata quando il cielo del mattino era appena grigio sopra le strade di Wayward  Hill.


È con queste parole che l’autrice inizia il suo romanzo anche se trovo, in questo caso, il termine “romanzo” alquanto riduttivo nei confronti della bellezza e profondità di quanto narrato in esso. Da lettrice compulsiva e, a volte, anche un po’ troppo celere nella lettura ho dovuto e voluto fare un passo indietro e rallentare, spesso mi sono ritrovata a rileggere frasi o passaggi, per riassaporare la bellezza e la commozione che hanno saputo suscitare in me, ma ancora più spesso ho sentito il desiderio e il bisogno di fermarmi, di prendermi delle pause per la paura di sentirmelo scivolare troppo velocemente tra le dita e non saperlo apprezzare appieno.


“Non è che io abbia molta scelta. Come i miei professori amano ripetere a mamma, ‘non ho ambizioni’,” sentenziò aspro. Assunse un tono più serio e malinconico. “A volte mi chiedo come la gente non riesca a capire che non voglio dei sogni, voglio della speranza.”


Mentre scrivo e tento di rimettere in ordine il groviglio di emozioni e sentimenti provati voglio spiegare le 5 paia d’ali che troverete in fondo alla recensione perché, per la prima volta, sento il bisogno di condividere la mia scelta. Quando, e ripeto “quando” e non “se”, inizierete a leggere questo libro rimarrete leggermente perplessi e scettici domandandovi il perché l’autrice si soffermi così tanto sulla descrizione e presentazione di personaggi ai vostri occhi “marginali”. Questo è il primo e più grande errore nell’approcciarsi al libro perché questa non è solo la storia di Hiroya e Leo, una storia d’amore dolcissima e malinconica, melodica e morbida, sarcastica e ironica. Questo è il racconto di più storie di un piccolo mondo racchiuso in un paesino di provincia in Georgia, un paese che sembra essersi fermato agli anni ‘50 e in cui il “diverso” è visto con diffidenza e preconcetti.
Questo libro è l’insieme di più personaggi con caratterizzazioni particolari, accentuazioni di alcuni aspetti fisici e/o catteriali palesi o nascosti, quasi esasperati consapevolmente per darne una connotazione più precisa e unica, ma è ancor più il racconto di un’ampia gamma di tematiche diverse. Viviamo la paura del futuro e delle scelte, le incertezze adolescenziali e non, i primi palpiti d’amore e l’orientamento di essi. Scopriamo che tutti noi siamo il risultato della “piccola collezione di verità omesse” di noi stessi, della nostra famiglia e delle generazioni precedenti, dei sacrifici e delle rinunce, di quello che ritieni tuo dovere, dei sogni e delle speranze che spesso devi lasciare andare, ma la vita è una sola e hai il diritto e il dovere di viverla al meglio delle tue possibilità.
Non volendo e non potendo raccontarvi di più concludo dicendovi che potete leggere questo romanzo in due modi: potete indugiare sulla dolcezza dell’amore tra Hiroya e Leo o soffermarvi a riflettere insieme a tutti i protagonisti su voi stessi, com’è capitato a me. Non ho volutamente riportato tutto ciò che ho evidenziato nel libro, un po’ perché sono troppe le frasi e i periodi che mi hanno colpita, ma principalmente perché abbiate la possibilità di trovare voi stessi, i momenti e le parole più vicine a voi e in cui vi immedesimate. In ultimo ringrazio l’autrice per aver saputo scrivere una e più storie con delicatezza, rispetto e semplicità, un libro che sicuramente entrerà nella mia top e di cui aspetterò anche l’uscita della versione cartacea.



Si era innamorato di quel viaggio e aveva scoperto che era possibile anche innamorarsi della vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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