RECENSIONE IN ANTEPRIMA: IL CORAGGIO PORTA IL TUO NOME - di Elisabetta Vona

 


Titolo: Il coraggio porta il tuo nome
Autrice: Elisabetta Vona
Genere: contemporaneo, Young adult, romanzo di formazione
Collana: Rainbow
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Lunghezza: 271 pagine
Prezzo Ebook: € 4,99
Prezzo cartaceo: € 15,00
Data di pubblicazione: 18 Febbraio 2023






Levi ha diciotto anni e non nutre alcun sogno per il futuro. Un oscuro episodio del suo passato lo ha portato a chiudersi in se stesso. La vita trascorre monotona nel paesino di montagna in cui vive, finché un giorno arriva a scuola un nuovo studente dai tratti orientali di nome Sifeng.

Levi si sente subito attratto dal ragazzo e prova a fare amicizia con lui. Le cose però non sono così facili: Sifeng è vittima di un paio di bulli e viene discriminato perché è cinese. Levi inoltre ha notato dei lividi sul suo corpo.

Tra problemi familiari e primi batticuori, la delicata storia di due adolescenti che trovano l’uno nell’altro il coraggio di vivere, crescere e amare.





Io non avevo sogni. Volevo solo nuotare, perché quello era l’unico momento in cui non sentivo il mio corpo pesante.


Intimo!
Il coraggio porta il tuo nome” è una storia young incentrata sul l’introspezione e i traumi. 
Due tematiche importanti sono la colonna portante dell’intero sviluppo narrativo. Tematiche difficili e profondamente traumatiche che l’autrice, Elisabetta Vona, tratta con delicatezza e profondità emotiva, rispetto e ottima connaturazione tra sensazioni e l’età dei suoi due protagonisti.
Il coraggio porta il tuo nome” è una vicenda dolcemente amara, una storia di commozione e perdita, di spaesamento e male di vivere. 
Il pov unico, incentrato su Levi, nulla toglie all’importanza, e profondità, di Sifeng, alla sensazione di vivere le sue emozioni e le sue ferite.

Ecco come mi ero sentito in tutti quegli anni, come lo spettatore della mia stessa vita e non come il protagonista.


Levi e Sifeng, due adolescenti che attraverso uno sguardo trovano una connessione destabilizzante, una sintonia che diviene un punto fermo nella loro vita buia e segnata dal dolore, una luce di speranza e il coraggio di affrontare i loro demoni.
Elisabetta Vona riesce a connaturare con estrema cura l’assolutismo egocentrico dell’età adolescenziale. 
Un’età difficile già di per sé, ma quando a questa aggiungiamo un lutto mai elaborato, sensi di colpa e depressione, abusi fisici, bullismo e solitudine, diviene un mix esplosivo e pericoloso.
Levi è intrappolato nel suo passato, nel rimorso e nella colpa, nei suoi ricordi che divengono incubi.
Ciò che è stato lo ha reso un guscio vuoto, spettatore della sua stessa vita nel rifiuto di scendere a patti con ciò che ha vissuto e subito, nell’affrontare la verità e l’impotenza di poter cambiare il passato, nell’affrontare la verità e tentare di vivere veramente.
Sifeng è come l’alba su un nuovo giorno, una luce di speranza e vita. È la dolcezza di un’anima mite che non si arrende, che desidera e sogna nonostante tutto il dolore che deve sopportare. 
Nonostante i silenzi che lo ammantano per vergogna e paura.

Pensa che, alle volte, le persone che soffrivano di più erano quelle che sorridevano riempiendo di arcobaleni colorati la vita di quelli che stavano loro intorno.


Il coraggio porta il tuo nome” è una storia di guarigione, una risalita da un baratro emotivo devastante. 
È una vicenda in cui il passato deve essere affrontato nell’elaborazione di un lutto a lungo rimandato. 
È una storia di fiducia e coraggio, di due giovani che tenendosi per mano affrontano la vita e i suoi dolori, dolori troppo spesso inflitti da mostri a loro troppo vicini.
Ho amato lo stile semplice e diretto dell’autrice, uno stile disarmante che ci permette di percepire la sua giovane età.
Solo una cosa ho trovato un po’ disturbante, i sette anni dopo, capitoli che a mio gusto ho trovato ininfluenti rispetto alla bellezza delle emozioni centrali dello svolgimento. 
Forse avrei amato di più una dissolvenza sul distacco per concludere, infine, con l’epilogo e il loro meritato per sempre. Da leggere.

Non mi era mai piaciuta la frase “c’era una volta”, non avevo mai amato le fiabe e non avevo mai creduto nel lieto fine di quelle stupide storie per bambini. Però, in quel preciso momento, credetti fermamente che quello fosse uno degli infiniti “e vissero felici e contenti” che avremmo avuto nella nostra vita.















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