RECENSIONE IN ANTEPRIMA: L' ABUSO INVISIBILE – Perché nessuno si rende conto che lasciarlo subito non è possibile - di Federica D’Ascani

 


Titolo: L’Abuso Invisibile – Perché nessuno si rende conto che lasciarlo subito non è possibile
Autrice: Federica D’Ascani 
Genere: Saggio – memoire
Editore: Self Publishing
Pagine: 297 ca (versione cartacea)
Prezzo: 
- Ebook E. 4.99
- Paperback E. 15.00
- Kindle Unlimited
Data di uscita: 11 Maggio 2022





“Ciao, sono Federica. Sono una editor di romanzi, una scrittrice, una moglie, una madre… e da un bel po’ di anni una membra onoraria del club “Sono scesa nell’inferno, sono risalita, mi sono sentita dire trecento volte che me la sono cercata perché sono sostanzialmente un’inetta, sto cercando ancora oggi di accettare tutto quello che mi è accaduto, perdonandomi di giorno in giorno, e a fronte di questo desidero fortemente mandare a quel paese chiunque dica che è stata colpa mia.”

Inizia così questo mio saggio/memoire. E sì, lo ammetto, il nome del club è un po’ altisonante… ma era meglio di qualcosa tipo: “Non giudicate, anche se ci siete passati. Che poi, se ci siete passati, non giudichereste mai, quindi…”. Perché sarebbe stato… com’è che dicono? Arrogante. Sì. Ma sentite cosa vi dico: ringraziate il cielo se non sapete, se tirate a indovinare, se cercate di “immedesimarvi”.

Se studiate in maniera forsennata e vi avvicinate del due percento alla realtà. Perché quella è brutale, inimmaginabile, quasi fantascientifica. Potreste non sapere, per esempio, che quando si parla di relazione tossica ci si riferisce letteralmente alle sostanze che gli ormoni rilasciano durante l’abuso, drogando la vittima a sua insaputa. Oppure che esistono vari tipi di soggetti abusanti, dallo psicopatico all’istrionico, dal narcisista al borderline. E che a seconda della persona in cui ci si imbatte, l’inferno può essere più o meno vicino e con dinamiche del tutto opposte l’una all’altra.

Per dirvene un’altra, sapevate che non è quello che io chiamo “Mr Poppante” a costringere la compagna ad allontanarsi da tutti, isolandola, ma che è la compagna stessa a volerlo perché indotta psicologicamente, e inconsapevolmente, a farlo? E che i narcisisti quando fanno sesso con qualcuno si stanno praticamente masturbando?

Dal momento che si continua a chiedere alle vittime: “Ma per quale motivo non lo hai lasciato subito?”, io ho deciso di rispondervi una volta per tutte. Spiegandovi perché è impossibile farlo.

Per chiunque.




Perché no, amiche mie: non è mai stata colpa vostra.


Radunare le idee e scrivere questa recensione non è stato semplice o immediato. 
Questo libro non è un romance, un volo pindarico dell’autrice, questa è una storia vera... Un viaggio all’inferno e ritorno.
Non mi perderò dietro a cliché, ne tantomeno a frasi di circostanza, luoghi comuni triti e ritriti che non hanno valore, parole di conforto che troppo spesso feriscono più di ciò che si è vissuto. 
Capire è difficile, comprendere la portata del dolore, e le conseguenze con cui si è destinati a vivere per sempre, è impossibile se non si è vissuta un’esperienza simile in prima persona, ma anche così le ferite e le sensazioni mutano di persona in persona, circostanza o evento. 
Ognuno è diverso, unico, e come tale si piega e si adatta in modi ineguagliabili.
Federica D’Ascani ci introduce nel libro attraverso uno stile a tratti ironico e condito di pungente sarcasmo così da poterne alleggerire l’impatto e forse anche per schermare un dolore che graffia, come una bestia feroce, l’anima e la mente.
Riesce a trasmetterci tutto l’orrore vissuto grazie a un taglio essenziale, crudo, che non censura parole sboccate, termini che manifestano tutta l’inquieta sofferenza e la rabbia, una rabbia troppo spesso verso se stessa, un sentimento corrosivo e alienante. 
Perdonare se stessi è decisamente il passo più difficile da compiere ma di importanza vitale per la sopravvivenza, per riappropriarsi della propria dignità e della speranza.
Tra un sorriso amaro e una smorfia, tra un singulto e un peso sullo stomaco, percepiamo tutto il trauma vissuto senza mai comprenderlo nella sua totale devastazione perché non nostro. 
Cogliamo ogni somiglianza o assonanza che si sfiorano e si allontanano perché sentiamo in maniera diversa, perché ogni mente tenta di salvarsi ripiegandosi su se stessa, giustificando o tentando con ogni forza di “adattarsi” per sopravvivere.

Di rabbia.
Di odio.
Di disgusto.
Di senso di oppressione.
Di senso di colpa.
Di senso di fallimento.


Attraverso la sua esperienza personale Federica D’Ascani ci insegna una realtà che troppo spesso viene ignorata. 
La società, la cultura, i proverbi, i modi di dire e l’educazione familiare sono troppo spesso causa primaria di atteggiamenti e comportamenti giustificanti che avvallano un meccanismo meschino di azione, reazione e giudizio. 
Questi condizionamenti culturali e familiari purtroppo sono ancora fin troppo attuali e radicati in mentalità giudicanti, esacerbati da una leggerezza sociale dilagante e imperativa dove non si da peso alle parole, dove si sdrammatizza ogni gesto, dove essere, apparire e ottenere giustifica ogni azione. 
L’abuso invisibile” è tristemente vero e drasticamente doloroso, non importa la leggerezza spigolosa della narrazione, i sorrisi di amarezza per il senno di poi perché lì tra le righe, tra i silenzi e una parolaccia puoi percepire la devastazione che diviene ombra, un’ombra che sempre ti accompagnerà.

Non è stata colpa mia. Non avrei potuto lasciarlo. […] Soffro di ansia e attacchi di panico, e non perché sono scema o malata mentale. Non sono impazzita. Non sono pazza. Mi ha manipolata, non avrei potuto impedirlo in nessun modo. No non è stata colpa mia. Perché no, amiche mie: non è mai stata colpa vostra.












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