RECENSIONE IN ANTEPRIMA: UNA CORONA DI FERRO E ARGENTO - Soulbound #3 - di Hailey Turner

 


Titolo: Una corona di ferro e argento
Titolo originale: A Crown of Iron & Silver
Serie: Soulbound #3
Autrice: Hailey Turner
Traduttrice: Caterina Bolognesi
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Collana: Rainbow
Genere: Urban Fantasy
Lunghezza: 352 pagine
Prezzo Ebook: € 5,99
Prezzo cartaceo: € 13,00
Data di pubblicazione: 16 Ottobre 2021

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New York è tutta addobbata per le feste e l’Agente Speciale Patrick Collins si sta preparando all’imminente riunione con la sua vecchia squadra, quando gli viene assegnato un nuovo caso. Una bambina umana è scomparsa e un’importante famiglia di streghe esige giustizia per la changeling lasciata al suo posto dai fae.

Nel frattempo, le continue vessazioni da parte del branco divino di New York spingono Jonothon de Vere a rendere ufficiale il proprio, che guida insieme a Patrick. Facendo questo, però, scatena una guerra civile all’interno della comunità dei mutaforma, uno scontro da cui potrebbe uscire sconfitto, se non si procurerà degli alleati. Fare affari con i fae non è mai una buona idea, ma Patrick e Jono non hanno niente da perdere quando uno dei lord di quel popolo chiede il loro aiuto.

La Dama d’Estate è stata rapita dalla Corte Seelie e, se riusciranno a ritrovarla, i due cementeranno la loro alleanza con i fae. Ma gli indizi sulla sua scomparsa si trovano a Tír na nÓg, e l’Oltremondo non è mai stato gentile con i mortali.

Avventurandosi al di là del velo alla ricerca di risposte, Patrick e Jono rischiano di perdere territorio, tempo e le loro stesse vite. Perché la Regina dell’Aria e dell’Oscurità sa del loro arrivo, e la regnante della Corte Unseelie ha un’offerta per loro che non potranno rifiutare.






"Benvenuti ad acidolandia. Popolazione: Patrick," commentò Keith, sarcastico.


È sempre bellissimo ritrovare quei personaggi che hanno saputo farsi amare e occupare un posto speciale nel nostro cuore. Beniamini che non vorresti più lasciare e che sai mai dimenticherai.
Patrick, Jono, Wade, Sage e molti altri ancora, sono coloro che danno vita e corpo a una serie di avventure, e magia, sempre incalzanti e ricche di eventi che ci trascinano tra le divinità antiche della mitologia umana. 
Personaggi complessi e poliedrici, imperfetti e proprio per questo veri e inimitabili. 
Ognuno di loro è ben caratterizzato e contestualizzato all’interno dello svolgimento, e anche se non hanno voce narrante riescono ad essere indispensabili e protagonisti.
Proseguiamo con la loro terza avventura, una storia più ponderata e riflessiva, più statica e incentrata alla formazione di alleanze e traguardi che ci porterà tra i miti celtici e il mondo dei Fae.
Assistiamo all’evoluzione del rapporto tra Patrick e Jono, un amore che smorza le asperità di uno stregone menomato e votato al sacrificio, un’anima vincolata da un debito divino e da un passato doloroso.

Quella era fiducia e Jono avrebbe fatto del suo meglio per esserne degno.


Jono acquisisce sempre più una stabilità emotiva all’interno del branco che ha formato. 
Una presa di coscienza e istinto di protezione verso tutti coloro che ha imparato ad amare e da cui è a sua volta amato. 
Il suo desiderio di giustizia e integrità, unito al senso di appartenenza verso coloro che ha imparato a rispettare, lo portano ad essere un punto di riferimento per chi è alla ricerca di un porto sicuro.
Sicuramente uno dei personaggi che in questo terzo volume della serie “Soulbound” ha saputo conquistarmi totalmente è Wade, il nidiaceo adolescente sempre affamato, che ci regala sprazzi di esasperante ilarità e leggerezza, attimi che spezzano la tensione della narrazione e ci permettono di apprezzare anche i momenti più prosaici.

L’importante era che si appartenessero in tutti i modi che contavano: amante, partner, arma. Era abbastanza. Patrick lo sarebbe sempre stato.


Una changeling, una nobile fae scomparsa, ex commilitoni e vecchi e nuovi pericoli ci trascinano  in una corsa contro il tempo tra battaglie e tempeste, antiche divinità, parole taciute e verità  nascoste.
Una corona di ferro e argento” mi ha come trasmesso l’impressione di essere un capitolo che si pone su un crocevia di decisioni e schieramenti tattici. 
Un volume inizialmente più statico, quasi  trattenuto nel suo scorrere e dipanarsi anche se percepiamo che l’azione esploderà tra nuovi e  vecchi pericoli. 
La suspense accentua il senso di aspettativa nei momenti di maggior azione  senza dissipare una certa ridondanza che, a volte, confonde e accentua gli stacchi informativi che  in alcuni momenti ci appaiono troppo ripetitivi.

Quella, proprio lì, era casa. E Jono non avrebbe mai voluto lasciarla.


Leggere “Una corona di ferro e argento” è come ritrovare vecchi amici che sanno donarti una sensazione di calore avvolgente grazie alla bellezza di un mondo unico e originale, una fantasia  che prende vita attraverso uno stile originale, scorrevole e ammaliante. Bellissimo.












SOULBOUND SERIES

01 - Un traghetto di ossa e oro - Recensione: QUI
02 - Tutte le anime vicine e lontane - Recensione: QUI
03 - Una corona di ferro e argento
04 - A Vigil in the Mourning - (Inedito) 
05 - On the Wings of War - (Inedito) 
06 - An Echo in the Sorrow - (Inedito)





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