RECENSIONE: SE AVESSI AVUTO GLI OCCHI NERI - di Gianfranco Sorge

 

Titolo: Se avessi avuto gli occhi neri
Autore: Gianfranco Sorge
Genere: Narrativa contemporanea
Casa Editrice: goWare
Formato: E-book e cartaceo
Pagine: 244
Prezzo: € 6,99 (e-book) - € 14,24 (cartaceo)
Data di uscita: 21 Ottobre 2020

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Può il colore degli occhi incidere sulla vita di una persona, condizionandola?
A seguito di un tentato suicidio, Stella finisce ricoverata in psichiatria e da lì prende le mosse il racconto della sua sofferta esistenza. Costretta a subire il matrimonio con Sebastiano, un uomo potente che non ama, tenterà di ottenere il proprio riscatto attraverso i figli. Santa, la primogenita, riuscirà a crearsi una vita indipendente. Carmelo avrà invece un’esistenza tormentata fin dalla nascita, quando il padre lo rifiuta perché non ha gli occhi neri come i veri “masculi siciliani”.
Se avessi avuto gli occhi neri è anche un affresco della Sicilia dai primi del Novecento a oggi, che esplora la condizione delle donne siciliane, l’evolversi della famiglia, i mutamenti della società. Un viaggio alla ricerca di identità negate, della propria verità e del difficile percorso per accettarsi ed essere accettati. Una saga familiare dall’imprevedibile finale.




“Non volevo che soffrisse. Amare vuol dire evitare inutili sofferenze a chi si ama.”


“Se avessi avuto gli occhi neri” è una storia bellissima ma difficile nelle emozioni che ci trasmette, una vicenda che ci parla di uno spaccato di vita e consuetudini, tradizioni e uno spicchio di realtà della storia italiana. 
L’autore Gianfranco Sorge ci presenta una realtà storica stratificata che coinvolge più tematiche importanti, argomenti spesso difficili ed emotivamente incomprensibili. 
Ci tratteggia una vita a noi così lontana e inconcepibile che, a volte, la mente si ribella ai soprusi di una tradizione pregna di obblighi, intimidazioni e sacrificio. 
Ci parla della condizione della donna in un’epoca, e in una terra, in cui l’obbedienza, e il piegarsi al volere del “maschio”, era l’unica realtà conosciuta e possibile. 
Ci racconta la storia di Stella, dei suoi sogni infranti da soprusi e violenza, pressioni e maldicenze che la obbligano ad accettare ciò che il destino le ha riservato, a sottostare a una vita di dolore e sacrificio.

Se avessi avuto gli occhi neri, chissà come sarebbe stata la mia vita?


Questa è anche la storia di Carmelo, della sua vita e del suo dolore. 
È la vicenda di quel figlio maschio tanto desiderato e poi rifiutato per il colore degli occhi e per la sua diversità.
L’autore ci racconta la sua difformità in un mondo, e un’epoca, in cui la “mascolinità” era tutto, era rispetto e forza. 
Ci parla delle sue sofferenze e i tormenti interiori, del suo essere discrepante e non riuscire a comprendersi, non recepire la sua essenza, le sue emozioni e sensazioni che risuonano in una dissonanza aliena e offuscata dai dogmi di una società che lo condanna.
Assistiamo alla crescita sofferta nella paura di un padre padrone, un padre che lo scaccerà definitivamente dalla famiglia, cancellandolo e privandolo dell’amore dell’unica persona che lo ha saputo amare incondizionatamente. 
Assistiamo così al percorso di crescita e trasformazione che compie lungo un cammino doloroso e incerto, una strada che gli permetterà di trovare finalmente se stesso, di aprire le sue ali per trasformarsi nella bellissima farfalla che era destinata ad essere.
“Se avessi avuto gli occhi neri” è un libro che ci parla di famiglia, doveri ed egoismo, di violenza e di un rapporto insano che diviene attaccamento morboso, di rinunce e disperazione, una disperazione che detta azioni estreme ed emotivamente intense. 
È un libro raccontatoci attraverso uno stile semplice e pulito, scevro da inutili abbellimenti o leziosi fraseggi atti a romanzare una realtà cruda e spigolosa. 
Questa è la realtà... una realtà troppo spesso inconcepibile. 
Bellissimo.













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