RECENSIONE IN ANTEPRIMA: IL FARO DELLE ANIME RITROVATE di Maria Laura Caroniti



Titolo: Il faro delle anime ritrovate
Autrice: Maria Laura Caroniti
Collana: Reserve
Genere: Contemporaneo
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Lunghezza: 480 pagine
Prezzo: € 5,99 – in promozione a € 4,99 fino a fine mese
Data di pubblicazione: 23 Novembre 2019

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Sevan Facinelli è un architetto italoamericano che lavora a New York per una prestigiosa società di ingegneria di cui ambisce a diventare socio, forte soprattutto dell’imminente fidanzamento con Rebecca Loewenthal, la figlia del fondatore dello studio. Introverso, solitario e carismatico, Sevan sembra tuttavia incapace di prendere le distanze da un’avventura che rischia di fargli perdere tutto quello per cui ha lottato. In rotta con il fratello di Rebecca, Noah, e poco presente al lavoro, Sevan deve fare i conti anche con la notizia della morte di Clara Bark, cui in passato era stato legato da un rapporto ambiguo e morboso.

Partito alla volta di Cape Cod per il funerale, Sevan scopre che Clara ha espresso, nelle sue ultime volontà, il desiderio che lui ristrutturi un vecchio faro, acquistato da lei prima di morire. Vincolato dal testamento a seguire i lavori senza la possibilità di appoggiarsi alla Loewenthal & Associati, Sevan decide di rimandare il fidanzamento con Rebecca e di vivere nella casa attigua al faro con Amoret Reed, l’ingegnere che Clara ha voluto nel progetto e che abita lì da sempre.

L’attrazione tra i due è immediata, ma entrambi sembrano decisi a non assecondarla.






L’aveva aspettata per tutta la vita e guardandosi indietro non sapeva da dove iniziare per rimettere insieme i cocci di un’ascesa che si era fatta degrado.


Questo è uno di quei libri difficili da recensire. 
Una storia intensa e corposa, un susseguirsi di eventi connaturati da ombre che artigliano menti e coscienze. 
Oscurità dilanianti e colpevoli fatte di egoismo e grettezza, violenza e interesse. 
È una vicenda quasi ostica, strutturata in un alternarsi di eventi e sfaccettature emotive che disorientano e confondono. 
Tra bugie e arrivismo, pulsioni e odio, molti, forse troppi, i colpi che vengono inferti. Ferite che uccidono, che dilaniano e stravolgono innocenti. 
La vendetta maschera la paura, la solitudine e la verità, una verità difficile da vedere o cercarla in sé stessi, per non dover scoprire la menzogna che ci si è costruiti, per giustificare ogni azione o amoralità. Il potere è ricercato e bramato, covato e macerato in un rancore che avvelena e soffoca ogni umana compassione. È una bestia affamata che non demorde mai, un mostro che distrugge ogni scintilla di bontà e identità.


Non vi auguro molta felicità, vi verrebbe a noia, vi ripeterò semplicemente “vivete più che potete”


“Il faro delle anime ritrovate” è una storia difficile, una vicenda composta da schegge acuminate che ci feriscono. Pezzi di un puzzle oscuro che lentamente vanno delineando un immagine complessa e stratificata. 
Molti sono i personaggi che la compongono, uomini e donne sfaccettati e mutevoli, complicati e spesso difficili da comprendere e/o accettare nei loro comportamenti. 
Le ombre che avvolgono gli eventi sono soffocanti e venefiche, ombre che ci riempiono di quesiti e perché.
Inizialmente fatichiamo ad inquadrare i fatti, sprazzi di informazioni danno corpo a molteplici intrecci e misteri che possono sembrare slegati ma che convergeranno in un unico nucleo ben strutturato e preciso.
Lo stile narrativo di Maria Laura Caroniti ci trasmette un’aurea di angosciosa malinconia e sofferenza, un grigiore graffiante che si muove tra apatia e solitudine, disperazione, sconfitta e redenzione. 
Man mano che proseguiamo lungo lo scorrere delle pagine riusciamo ad assaporare attimi di serenità e amore che ci donano commozione e sorrisi ilari di felicità. 

Stupendo.


Sevan si passò una mano sugli occhi e sorrise. Amoret lo baciò. […] 

Lui così fragile e speciale.

Volerlo controllare era come cercare di controllare il tempo, ma lei era una che non indossava l’orologio. 

E non aveva paura degli uragani. 

Era, o non era, la bambina del faro?























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