RECENSIONE IN ANTEPRIMA: SOTTO UN CIELO DI CENERE - di Brandon Witt


Titolo: Sotto un cielo di cenere
Titolo originale: Under a sky of ash
Autore: Brandon Witt
Traduttrice: Micol Mian
Collana: Rainbow
Genere: Contemporaneo
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Lunghezza: 374 pagine
Prezzo Ebook: 5,99 €
Data di pubblicazione: 3 Dicembre 2018

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Più di dieci anni dopo aver lasciato il Colorado per frequentare il college e fuggire dal suo passato, Isaiah Greene vi fa ritorno e si costruisce una vita a Denver come insegnante di sostegno. Quando conosce Ben Woods, il mentore di uno dei suoi studenti, l’attrazione è immediata. La rivelazione che sono entrambi reduci da un’infanzia traumatica crea un forte legame tra loro.
Cresciuto da una nonna violenta, Ben è un ex tossicomane che ha trovato una nuova famiglia nel capo dell’impresa di costruzioni dove lavora, Hershel, e in suo marito, Daniel, la drag queen ManDonna. Aggiungere Isaiah alla sua vita gli permette di intravedere un futuro che non aveva neanche mai sognato di poter avere.
Isaiah e Ben sono entrambi dei sopravvissuti, ma quando il senso di colpa apre una frattura tra loro, il passato minaccia di distruggerne la relazione.
Ben e Isaiah intraprendono un viaggio alla scoperta di loro stessi. Anche se in certi momenti il loro percorso sarà difficile, l’amore e l’umorismo troveranno il modo di portare luce tra le tenebre.










Lo studiai. Sentivo suonare campanelli d’allarme e i segnali di pericolo continuavano a spuntare dappertutto.
Eppure... Eppure, c’era qualcosa.
Qualcosa in quegli occhi azzurri, malgrado la loro durezza.
Qualcosa di familiare. Qualcosa di confortante. Qualcosa di vero.


Premetto subito che amo moltissimo Brandon Witt, amo il suo stile, le sue storie intense ma dolci.
In “Sotto un cielo di cenere” la sua narrativa risulta più graffiante rispetto ai precedenti libri, più incisiva e fosca, una conseguenza sicuramente dettata dagli argomenti trattati.
Anche in questa storia traspare molto il vissuto dell’autore, esperienze di vita toccate con mano, sofferte e mai dimenticate.
Sono molte le tematiche inserite nella trama, argomenti difficili, spinosi e sofferti che ci dipingono una realtà ostica, inesplicabile.
Con semplicità e immediatezza impattiamo nell’omofobia, un odio così profondo e viscerale, inconcepibile e incontrollato che porterà alla distruzione di molte vite, a cicatrici profonde, a paure che si ripercuotono su Isaiah a vent’anni di distanza.
Basta un attimo, un trigger e per Isaiah è come se il tempo si fosse ripiegato su se stesso e l’accadimento del passato collimasse con il presente portandolo a fuggire, e fuggire ancora, nel terrore e nel rimorso.
Viviamo il razzismo verso le persone di colore, Isaiah, gli ispanici e i diversi, disabili come Aaron, un ragazzino di undici anni con problemi di gestione delle emozioni, un ragazzino che ha già vissuto troppi orrori e rifiuti, troppi dolori e paure.
Conosciamo RJ, vittima dell’odio, intrappolato nella sua mente, un bambino in un adulto, un adulto che è stato privato della libertà di vivere veramente, colpevole di aver amato un ragazzo, un ragazzo di colore.
Respiriamo l’intolleranza di uomini e donne timorati di Dio che con il loro silenzio, la loro omertà, hanno decretato la morte di un’innocente, e la distruzione di una famiglia.
Subiamo l’odio e la vendetta di una persona gretta e meschina che ha riversato veleno e fiele su un bambino segnato da un trauma, un ragazzino con difficoltà, un giovane allo sbando, un uomo distrutto, con ferite profonde e radicate che gli rendono la vita una continua lotta contro le dipendenze.

 

Si voltò a guardarmi una volta mentre andava via.
Soltanto una.
Io non lo richiamai né gli corsi dietro.
Non fui neanche tentato di farlo.
Oramai non c’era più.


Isaiah è un bellissimo uomo, un insegnante meraviglioso in una scuola per bambini con disabilità.
Un uomo che nasconde nel suo animo ancora il dodicenne terrorizzato, picchiato, ferito.
Il ragazzino accusato di essere posseduto dai demoni dell’inferno, deviato dalla retta via, mandato in cura ripartitiva per “esorcizzare” la sua omosessualità.
Ben è una dicotomia, un muratore rude, muscoloso, grezzo e sboccato, il suo viso porta incisi i segni del dolore, un giovane che riesce a passare con abbagliante fluidità e sensualità sfacciata a femme fatale.
Li vediamo innamorarsi aggrappandosi l’un l’altro, forti di un passato doloroso e difficile, sostenersi nella comprensione e nelle difficoltà fino a quando la verità... una verità indicibile, così assurda e irreale da essere concreta, frammenterà ogni certezza, speranza, futuro.
Paura, disgusto, orrore, li allontaneranno, li feriranno, ma l’amore saprà vincere ogni ostacolo, ogni debolezza, ogni oscurità.


Lo strinsi tra le braccia mentre ci appoggiavamo alla portiera del lato guidatore.
In pochi istanti, mi trovai a singhiozzare insieme a lui.
Non so bene perché piangessimo.
In effetti, che discorso stupido.
Certo che lo so.
Era doloroso.
Faceva riaffiorare tutto.
Ed era splendido.
Eravamo insieme.
Tutti e tre.
E noi due.


“Sotto un cielo di cenere” è una storia semplicemente stupenda, una vicenda ricca, corposa.
Tutti i personaggi presenti sono unici e importanti nello sviluppo degli eventi, uomini e donne che arricchiscono la trama di eventi e storie leggere e sofferte.
Sono molti gli amici che si stringeranno attorno a Isaiah e Ben, li sosterranno, li ameranno, spesso li scuoteranno, ma non si allontaneranno mai dal loro fianco perché sono, tutti insieme, una famiglia per scelta, unita e ricca d’amore.
Un libro meraviglioso, unico, indimenticabile.
























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