RECENSIONE IN ANTEPRIMA: SWEETWATER - di LISA HENRY

 


Titolo: Sweetwater
Titolo originale: Sweetwater
Autrice: Lisa Henry
Traduzione: Cristina Massaccesi
Genere: Romance, Western
Editore: Self Publishing  
Formato: E-book
Prezzo: € 3,99 
Data di uscita: 14 Marzo 2022







Territorio del Wyoming, 1870.

Elijah Carter conduce una vita di silenziosa disperazione. La maggior parte delle persone a South Pass City lo tratta da stupido a causa della sua parziale sordità, ma non è quella la cosa che lo affligge di più. Qualcosa dentro Elijah va contro Dio e la natura, e lui cerca disperatamente di tenerla nascosta.

Harlan Crane, proprietario dell’Empire, un popolare saloon, capisce la sua vera natura e sa quali sono le cose che desidera davvero. Crane, però, non è il solo. Anche Grady Mullins desidera Elijah, ma al contrario di Crane, si rifiuta di obbligarlo o maltrattarlo.

Quando un atto di violenza distrugge la vita di Elijah, il giovane si ritrova in trappola fra due mondi diversi e due sentimenti devastanti: vendetta e disperazione. In una città fiorente e sul punto di esplodere, Elijah dovrà capire cosa voglia dire essere un uomo capace di controllare il proprio destino e scegliere un modo di agire che potrebbe mettere fine alla sua vita… o farla iniziare davvero per la prima volta.





La differenza fra vivo e morto era allo stesso tempo infinitesimale e immensa: lo spazio minuscolo di un singolo battito era grande come un abisso.


Melanconico!
Sweetwater” è una storia connaturata da una vena di indagine emotiva che viene affrontata senza esacerbare il dolore di un giovane perso in un mondo che, troppo spesso, non capisce e da cui, sicuramente, non è capito o accettato.
Lisa Henry affronta alcune tematiche importanti e spinose con delicatezza e rispetto, le inserisce in un’epoca difficile e troppo spesso brutale. 
Argomenti ancora troppo attuali che impattano con l’ignoranza e il pregiudizio di molti, forse troppi.
Elijah è un giovane uomo isolato dalla gente che lo deride e lo addita come stupido. 
Un giovane che vive un’esistenza di ovattata solitudine per il quasi totale silenzio a cui è stato condannato dal destino e da una malattia.
Un uomo buono, segnato da una perdita devastante, lo ha accolto, accudito e cresciuto, un uomo che ha tentato di proteggerlo dalla cattiveria del prossimo, che lo ha amato come un padre, con rispetto e riserbo, ma a cui Elijah non ha saputo donare i suoi pensieri più reconditi e i desideri che lo turbano nella paura del pregiudizio e della condanna morale. 
Il bisogno che sente è come un’oscurità che lo conduce a divenire vittima volontaria di un uomo abusante, una violenza che subisce e lo sminuisce, ma che brama perché non conosce altro.

Perfino in un mondo perfetto, Elijah sarebbe rimasto comunque difettoso.


Elijah Carter vive di solitudine e disperazione, e di un desiderio considerato aberrante. 
Si alimenta di pentimento, rimorso e bisogno, fino al giorno in cui il desiderio di sottomissione, e dolore, viene soppiantato dalla brama bruciante di vendetta.
Troppo la vita gli ha tolto, troppi coloro che lo colpiscono fisicamente e moralmente, che lo rifiutano, che tentano di piegarlo tra vergogna e inadeguatezza.
Un uomo lo vede veramente e lo desidera, un uomo che vuole mostrargli che la vita può essere anche dolcezza e accettazione, amore e sostegno, che lui merita di essere visto e amato.
In una terra di confine, tra bische, saloon, puttane, ladri di bestiame e cercatori d’oro, viviamo la realtà di un lontano passato attraverso la struggente disperazione di un ragazzo che non è mai stato amato fino ad ora.
In un’ambientazione scenografica essenziale, scevra da ritocchi romanzati, affrontiamo il percorso introspettivo e riflessivo di Elijah tra polvere, sudore, sangue e lacrime.
Lo accompagniamo attraverso la perdita e il dolore, un omicidio e una rivalsa, per poterlo condurre a trovare tutto ciò che mai avrebbe potuto credere di poter avere o anche solo sognare.
Ancora una volta Cristina Massaccesi ci offre una traduzione curata e ben calibrata per una vicenda che ci lascia un senso di amarezza nonostante la tenerezza che una carezza, o un bacio, sanno donare a Elijah.
Lisa Henry ha saputo immergerci in una storia connaturata quasi esclusivamente di silenzi, sguardi e pensieri, di sconforto e isolamento, di violenza e turbamento, ma soprattutto di fragilità e amore. 
Bellissimo!

Avevano a malapena scambiato qualche parola, si erano appena toccati, ma c’era qualcosa fra loro. Una cosa fragile ed effimera. Come una lucciola. Grady avrebbe voluto afferrarla e tenerla al sicuro in un barattolo. Voleva guardarla brillare.















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