Recensione in Anteprima: IN UN BATTIBALENO di Damon Suede



Titolo: In un battibaleno
Titolo Originale: Lickety Split
Autore: Damon Suede
Traduttrice: Martina Nealli
Cover Artist: Reese Dante
Genere: Western, M/M
Casa Editrice: Dreamspinner Press in Italiano
Pagine: 297
Prezzo: $ 6,99 su Dreamspinner
Data di pubblicazione: 24 Luglio 2018

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In un battibaleno: l’amore non aspetta.

Patch Hastle è cresciuto in tutta fretta: scappato a gambe levate dal paesello del Texas orientale che gli ha dato i natali, s’è fatto una vita a New York come modello e DJ e non s’è mai voltato indietro. Anche quando i suoi vengono improvvisamente a mancare, il ragazzo torna a casa con l’intenzione di sbolognare la fattoria al primo magnate del petrolio che passa e far fagotto più veloce della luce. Peccato che il testamento metta le redini in mano al miglior amico di suo padre, nonché peggior nemico di Patch.

Tucker Biggs ha finito di andare a spasso per rodei: ha messo radici ed è diventato il guardiano-bracciante della fattoria degli Hastle. Sa bene che Patch lo detesta, ma quando il ragazzo ricompare in versione adulta, bello da impazzire, Tucker finisce per trasformare la rimpatriata in una bella lezione sull’esperienza e sui desideri.

È un bel gioco se dura poco, e sia Patch che Tucker sanno già che questo finirà in un battibaleno: appena venduta la fattoria se ne andranno ciascuno per la sua strada e tanti saluti. Purtroppo, però, a ogni secondo che passa le corde che legano il cittadino tutto in tiro e il bifolco dai jeans consunti si stringono sempre di più… E se non vogliono farsi disarcionare, dovranno entrambi capire cos’è che conta davvero, e dovranno farlo alla svelta.










Quando un errore non è un errore?

Il ritorno di Patch in Texas, per la morte dei suoi genitori, è il catalizzatore che lo pone davanti ad una realtà che forse non è come lui ricorda.
Patch è pieno di rabbia e aggressività per un passato non risolto, una corsa continua lontano da una vita che non poteva capirlo e accettarlo, una fuga da una realtà che, forse, non è proprio come si racconta.
Conosciamo Tucker attraverso Patch, unico narratore della vicenda, ma man mano che la storia prosegue non riusciamo a far collimare il Tucker raccontatoci dai pensieri e ricordi di Patch con quello che si delinea attraverso i discorsi e i gesti.
L’acredine di Patch è forte e totalizzante, pare quasi esacerbata dalla sua visione personale della realtà, dei ricordi, come se il rifiuto della sua famiglia al suo essere gay sia esasperato nella sua visione degli eventi accaduti. Ma è veramente così?



Solo che se Hixville non era come se la ricordava, forse non lo erano nemmeno i suoi.
Mi dispiace tanto.


L’odio e l’attrazione che prova da sempre per Tucker tornano prepotenti nelle emozioni, sensazioni e pensieri di Patch, emozioni mai dimenticate, sopite dalla lontananza e dalla frenesia della fuga.
Sensazioni che lo destabilizzano e gli fanno ricercare un contatto con l’uomo che da sempre l’ossessiona. Il rapporto che instaurano è complesso e fortemente erotico, sconcio, un bisogno di sottomissione che Patch brama per fermare il suo continuo dibattersi, la sua irrequietezza il suo disperato bisogno di fuggire da ogni cosa, anche da se stesso.



Cowboy, allenatore, dominatore, bastardo, amico: tutte le fantasie più scontate si erano dissolte per rivelare il ragazzo che Tucker avrebbe potuto essere, la persona che era, l’uomo che voleva essere.
Io ti amo, Tucker Biggs.


Nelle incomprensioni e nelle versioni di un passato che non collimano, scopriamo l’uomo Tucker, un uomo segnato, ferito dalla vita, un uomo solo e alla deriva che non si è mai ritenuto degno d’amore.
Ma se la verità sul passato fosse l’unione di entrambe le versioni? Se la realtà non fosse solo come la ricordano?
Arriva il momento in cui le insicurezze, i ricordi crudi e indesiderati, dimenticati, belli e brutti, aggrediscono la mente di Patch confondendone i sentimenti provati e spaventandolo al punto da ferire totalmente e con crudeltà gratuita Tucker.



A volte Il cavaliere col cavallo bianco è un bifolco in jeans sbiaditi.


“In un battibaleno” di Damon Suede è una storia intensa, raccontateci con un linguaggio grezzo e rozzo in accordo con l’ambientazione di un paesino di provincia, uno stile narrativo che dà enfasi ad una terra abitata da campagnoli, contadini e allevatori, gente semplice ma comunque meritevole di rispetto e amore.
Ho amato leggere “In un battibaleno” perché ha saputo spiazzare totalmente l’idea che mi ero fatta basandomi sulla sinossi, uno svolgimento di trama che mi ha portato ad amare e odiare Patch per le sue scelte e azioni, perché i suoi ricordi non erano così veritieri come si è ci raccontava.
Un avviso voglio lasciarvi in ultimo, le scene erotiche sono decisamente hot e raccontate con un linguaggio sporco, un linguaggio obbligato dal contesto e pertanto perfetto così.






















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