Recensione: New York 2140 di Kim Stanley Robinson



Titolo: New York 2140
Autore: Kim Stanley Robinson
Genere: Fantascienza / Distopico
Casa Editrice: Fanucci Editore
Prezzo: ebook € 4.99 / cartaceo € 25,00
Data uscita: ebook 16 Novembre 2017

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“È quasi impossibile catturare la vibrazione di un’intera città in un solo romanzo, ma Kim Stanley Robinson riesce a fare questo e molto di più.”

 Newsweek 


Il livello delle acque del mare si è alzato, sommergendo improvvisamente l’intera città di New York. Ogni strada si è trasformata in un canale, ogni grattacielo in un’isola a sé stante. Ma per i residenti di un edificio di Madison Square, la New York del 2140 è ben lontana dall’essere una metropoli isolata e perduta, e tutto sembra procedere esattamente come prima del disastro climatico. Il commerciante riesce a trovare occasioni dove tutti gli altri vedono solo problemi; per il detective il lavoro sembra non mancare mai; la star di internet continua ad ammaliare milioni di persone con le sue avventure su un dirigibile; e, infine, l’amministratrice di un grattacielo continua a essere rispettata per la sua frenesia di controllo e la cura maniacale dei dettagli. Ma la minaccia adesso sta giungendo dall’alto, dai programmatori, residenti temporanei sui tetti, la cui scomparsa darà avvio a una catena di eventi che influenzeranno per sempre l’esistenza dei newyorkesi e metteranno in pericolo le fondamenta della città stessa. 


Una visione distopica e audace di una New York postapocalittica che affronta le devastanti conseguenze del riscaldamento globale. Un’umanità che ha perso tanto, ma non la speranza.






Stiamo vivendo un evento di estinzione di massa, di innalzamento del livello dei mari, di cambiamento climatico, di panico da carenza di cibo, tutto quello che non leggi sui giornali.


New York 2140 un futuro probabile? Ebbene sì perché l’incuria e lo sfruttamento imperituro dell’ambiente potrebbe portarci a un domani, quello descritto dall’autore, non così fantascientifico come vorremmo sperare.
New York 2140 è un libro ricco, pieno e corposo non solo per il numero di pagine, oltre le 600, ma d’informazioni che spaziano il più ampio spettro di tematiche e materie. L’autore riesce a spaziare dai fatti puramente storici alle curiosità e aneddoti, da tematiche tecno-scientifiche alla filosofia e dalle correnti artistiche alle, prettamente, socio-economiche e politiche, in un caleidoscopio d’informazioni, ben documentate, che ci bombardano di dati e nozioni.
Una storia che ho percepito quasi come una denuncia a noi tutti, abitanti del mondo, una spia che illumina il baratro in cui ci stiamo dirigendo, un futuro che con il nostro egoismo e incuria, precipiteremo le generazioni future.
In una New York semi sommersa dalle acque si dipanano le avventure dei nostri personaggi, personaggi che entrano quasi in punta di piedi nella vicenda. Attori così diversi tra loro per età, lavoro, cultura ed esperienza di vita ma che inevitabilmente, come in una spirale, convergeranno in uno stesso punto, uno scopo. Passando attraverso rapimenti, sabotaggi, indagini, avventure nei cieli e nei canali della città alla ricerca di un tesoro sommerso, i protagonisti si uniranno nel tentativo di sovvertire una società basata sul potere dei soldi battendola al suo stesso gioco.
Sicuramente New York 2140 non è un libro facile da leggere, ammetto di avere avuto serie difficoltà nelle parti economiche frutto di una mia naturale avversione alla materia, mentre ho molto apprezzato i capitoli intitolati “Un cittadino” in cui una voce narrante ci racconta la storia di New York e la vita pulsante in essa.

New York come centro del mondo, un’icona, il sogno a cui tanti nei secoli si sono volti e si volgono ancora. Una città, un simbolo della libertà e dell’utopia, un crogiolo di razze e lingue, un mondo nel mondo.


Quindi, no, no, no! Non siate ingenui! Non c’è lieto fine. Perché non c’è una fine.














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