RECENSIONE: QUALCOSA NASCOSTO - di Marco Bagliano e Susanna De Ciechi

 


Titolo: Qualcosa nascosto
Autori: Marco Bagliano e Susanna De Ciechi
Editore: Manni Editori
Genere: Narrativa
Pagine: 256 
Prezzo Ebook: € 9,99
Prezzo cartaceo: € 17,58
Data pubblicazione: 14 Aprile 2022

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Un impresario di pompe funebri e un ragazzino finito in un grosso guaio sono i protagonisti di una storia che si consuma in un solo giorno ad Alessandria. Pietro Ventura e la sua famiglia affrontano la consueta routine di “una giornata da becchini” in cui le vicende dei vivi incrociano quelle dei morti e di alcune presenze benevole, quando accade l’inaspettato. Un giardino di transito per l'Aldilà accoglie uomini, donne, bambini e animali al centro di eventi straordinari eppure intimamente connessi a ognuno di noi. La tenerezza e l'ironia sono gli ingredienti di un romanzo lieve e delicato che svela più di una verità.





I morti ci parlano? Sì, e hanno tanti modi per farlo: entrano nei nostri sogni, per esempio. Oppure ci conducono in un punto di contatto per mostrarci qualcosa, o qualcuno. Oppure ci fanno un dono che non possiamo rifiutare.
Non dimentichiamo mai che i morti sono morti, ovvero diversamente vivi.


Intimamente delicato!
Qualcosa nascosto” è una storia raccontataci con una semplicità disarmante, con una lievità che riesce a trasmetterci la profondità del dolore e della perdita. 
Viviamo una giornata intensa, ricca di emozioni profonde e spiazzanti. 
Assistiamo a uno spaccato di realismo connaturato da rispetto e riserbo che ci regalano, così, una vicenda che ci accompagna con tenerezza alla scoperta delle storie dei vivi, storie che si intrecciano a quelle dei morti, offrendoci un tocco di speranza su ciò che sarà. Una visione di ciò che potrebbe essere, un equilibrio tra l’aldiquà e l’aldilà, tra ciò che è stato e che sarà.
Gli autori, Marco Bagliano e Susanna De Ciechi, ci portano a vivere una giornata all’interno di una famiglia che si è dedicata, da generazioni, alla cura dei morti nel rispetto dei vivi. 
Nell’accompagnare chi parte e chi resta indietro con rispetto e attenzione.
Ci offrono la possibilità di una visione “spirituale” che ci accompagna, morbidamente, all’introspezione emotiva in rapporto al più grande mistero che ci accomuna tutti. 
Non importano l’età, il credo o l’estrazione sociale, siamo tutti ugualmente indifesi di fronte al mistero della vita, al mistero della morte e di ciò che sarà di noi.

I vivi e i morti stavano agli estremi opposti di una catena. Tra gli anelli della catena c’erano il dolore, l’amore, la nostalgia, la felicità e il rimpianto per ciò che non si era fatto e per chi era rimasto indietro.


In una giornata torrida e ricca di dolore, ogni componente della famiglia Ventura ci si mostra con le sue debolezze e i dubbi, con la propria forza interiore così intrinsecamente umana e che li aiuta nonostante la sofferenza, e la commozione, che vivono e assorbono ogni loro giorno stando a contatto con il lutto e l’angosciante spaesamento di chi resta indietro.
Gli autori intrecciano le vicende dei vivi con quelle dei morti, regalandoci così la consolazione di un idea, di un tocco impalpabile e una vicinanza che spesso viene percepita tra le ombre più sfumate o un lieve refolo nell’aria immota.
In questa lunga giornata canicolare due sono le vite che si toccano tra incredulità e mistero, quella di Pietro Ventura e Lorenzo. Un uomo e un ragazzino che intrecciano una connessione intangibile tra realtà e spiritualità. 
Una caduta, un numero sbagliato e una scelta, questi sono i tre elementi attorno cui ruota l’intero svolgimento. Uno sfiorarsi intimo e trepidante di volontà o rinuncia, una scelta che non può essere imposta ma che va rispettata fino in fondo, qualunque essa sia.
Qualcosa nascosto” è una storia che si basa su un interrogativo che spaventa e a cui non sappiamo, e possiamo, rispondere. Cos’è la morte? 
È la fine di tutto o l’inizio di un nuovo viaggio?
Con questo libro gli autori ci offrono la possibilità di una risposta che è speranza e consolazione con scorrevolezza e rispetto, ci parlano di morte ma essenzialmente ci raccontano la vita. 
Consigliato!

È più rischioso coltivare la speranza che vivere nella paura. Non avere mai paura di rischiare.












Copia Arc fornita dalla Casa Editrice





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