RECENSIONE: CANTO D' AMORE PER L' UOMO TRISTE IN CAMICE BIANCO - di Roe Horvat

 


Titolo: Canto d'amore per l'uomo triste in camice bianco 
Titolo originale: A Love Song for the Sad Man in the White Coat
Autorə: Roe Horvat
Traduttrice: Cristina Massaccesi
Genere: Contemporary
Pagine: 273
Prezzo e-book: € 6,02 
Data uscita: 4 Maggio 2023










Simon si era sempre aspettato che l’amore fosse diverso. Forse per via della sua educazione cattolica o per le poesie che aveva letto, aveva creduto che il vero amore sarebbe stato edificante, appagante, che avrebbe dato un senso al suo bighellonare e aggiunto gioia al suo tempo libero. Ma non quel tipo di amore. Quell’amore era un mostro che gli divorava le carni, con artigli affilati e occhi maligni, e che gli devastava la mente con crudeltà medievale.

Il dottor Simon Mráz è uno stimato specialista e docente presso l’Università Carolina di Praga. È un uomo serio e responsabile. I suoi studenti lo chiamano il Crudele Dottor Gelo non perché sia scortese, ma per la sua incrollabile e gelida compostezza. Come psichiatra, dà grande importanza alla salute mentale. E la salute mentale si trova nel lavoro, nella moderazione e nell’autocontrollo.

Non molti, però, sanno che una volta, in passato, anche il Crudele Dottor Gelo ha perso il controllo. La sua relazione segreta e sconsiderata con uno studente ha lasciato Simon profondamente ferito. Da quel giorno, ogni minuto della sua vita è stato una lotta per rimanere sano di mente e in grado di funzionare in società. Finora ci è riuscito: finché c’è bisogno di lui, finché il suo lavoro continua a fare la differenza, Simon riesce a raggranellare la forza necessaria per alzarsi la mattina e sfuggire ai suoi incubi. Ma quando gli amici iniziano ad allontanarsi, la sua amata protetta diventa indipendente, e l’uomo che lo ha privato della sua preziosa salute mentale potrebbe tornare a Praga... La mente e il corpo di Simon smettono di rispondere alla sua titanica forza di volontà.

Trigger warnings: abusi famigliari; omofobia; violenza; suicidio








[…] era una motivazione sufficiente per continuare a provare, a trascinarsi attraverso la vita. Anche quando il passato sembrava un buco nero pronto a risucchiarlo, Simon aveva perseverato, nella speranza che un giorno ci sarebbe stata una cura per il suo dolore.


Intimamente sofferto!
Canto d’amore per l’uomo triste in camice bianco” è una storia delicatamente dolorosa raccontataci con grazia e rispetto. 
Una vicenda in cui lo stile acutamente attento, e curato, dell’autorə ci porta in punta di piedi all’interno di una vita ammantata da una struggente cupezza, una sofferenza menomante emotivamente.
Roe Horvat, new entry nel panorama italiano, riesce ammaliarci con un’intimità commovente e destabilizzante. 
Non ricorre a nessun inutile sensazionalismo per colpirci o sconvolgerci, ci trascina in uno stillicidio di sofferenza celata agli occhi dei più e che trascende ogni gioia e ogni realtà tangibile.

La tristezza scorreva nelle sue vene come fango denso e lento. Pensò che forse i suoi arti si sarebbero spezzati sotto il peso di quel desiderio disperato. Quando una cosa faceva tanto male, dovevano per forza esserci delle conseguenze tangibili.


Viviamo un viaggio nell’emotività più profonda e intima di un uomo, un’interiorità accudita e nascosta agli occhi del mondo, imbrigliata e taciuta perché il dolore è troppo forte e dilaniante. 
La paura di lasciarsi andare, di lasciar andare quell’amore perduto, è un veleno che filtra tra le crepe di una psiche provata di un uomo, Simon, che tutto ha perduto.
Simon è un personaggio che si muove nella vita con discrezione, un alieno nella propria esistenza, un uomo che ha sofferto e soffre ancora di uno strazio debilitante, una destabilizzazione emotivamente intima che lo trascina in una caduta inesorabile. 
La sua forza di carattere e la volontà di non mostrare cedimento, il suo autocontrollo e la moderazione con cui incasella ogni azione e reazione, sono una gabbia che imbriglia ogni scintilla di vita e spontaneità. 
Le sue giornate, i suoi pensieri, e il suo animo, che ci appare sempre sotto tono, tratteggiano la sua vita attraverso una caratterizzazione dalle tonalità monocordi di grigio uniforme e smunto. 
Vive e agisce analizzando minuziosamente tutto con gli occhi del suo dolore che tenta disperatamente di controllare consumandone ogni energia vitale. 
Viviamo la cupezza dei suoi giorni attraverso la fatica che compie per ogni gesto, passo o pensiero, grazie allo stile narrativo di Roe Horvart che si dimostra ricco di un’atmosfera che diviene viva e palpitante, che diviene protagonista.

La felicità aveva vita breve, non era che la fiamma di un cerino prima che il fiammifero si trasformasse in un pezzetto di carbone nero.


Canto d’amore per l’uomo triste in camice bianco” non è una storia d’amore tradizionale e proprio per questo colpisce diritta al cuore. Ogni azione, tocco e respiro, racchiudono un mondo di sensazioni ed emozioni. 
Un viaggio che inesorabilmente ci accarezza l’anima, che ci porta a scoprire la verità di due anime che si sono perse e che lontane sono avvizzite, ripiegate su se stesse. 
Commuovono con lievità in una realtà difficile, una società omofobica e giudicante, un contesto sociale che ha segnato profondamente i suoi protagonisti. 
Scopriamo il senso di inadeguatezza e le paure che hanno intessuto le loro anime nel percorso di crescita. 
Scopriamo l’orrore di una famiglia violenta e di un’altra psichicamente abusiva in nome dell’amore. 
Viviamo il lutto di quel rapporto che li aveva resi vivi, aprendoli alla giustezza della loro essenza fino a quando un colpo di pistola ha distrutto tutto. 
Ora il presente è intessuto di ricordi che non si vogliono rivivere, sensi di colpa e rimorsi, e di quella flebile fiammella di speranza che si aggrappa tenace alla loro vita.
Canto d’amore per l’uomo triste in camice bianco” è una storia essenzialmente in bianco e nero con un’esplosione di emozioni discordanti indimenticabili. 
Un primo libro per noi di Roe Horvat tradotto con estrema cura, come sempre, da Cristina Massaccesi che ci permette di scoprire, così, una penna peculiare ma meravigliosa. Imperdibile.

“Dubiterò per sempre che la vita sia qualcosa di più di uno zoppicare verso la tomba con pochi punti luminosi in mezzo...”
















Copia ARC fornita dall'autorə




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