RECENSIONE: VITE INTRECCIATE - Vite Intrecciate #1 - di Domenico Di Pinto

 

Titolo: Vite Intrecciate
Serie: Vite Intrecciate #1 
Autore: Domenico Di Pinto
Genere: Romance Contemporary, M/M, LGBTQ+, New Adult, di formazione
Ambientazione: Seattle (USA)
Casa Editrice: GDS Editrice
Lunghezza: 628(BN) cartaceo 731 digitale a colori
Prezzo: eBook 3,49€ - cartaceo 21,99€
Data di pubblicazione: 12 Febbraio 2022






Adam Donovan era certo di avere tutto: il lavoro dei suoi sogni a Seattle, la sua donna, la sua famiglia, i suoi amici. Ma non si metteva quasi mai in discussione. Era sicuro che se avesse recitato abbastanza bene, se fosse stato abbastanza “credibile” tutto sarebbe andato secondo i suoi piani. Tutto sarebbe stato perfetto per tutti; tranne per lui. A scombinare questi suoi piani ci penserà Chris, il migliore amico dai tempi del liceo. Entrambi si ritroveranno ad affrontare un rapporto messo quasi sempre in discussione, tra maree tempestose e quieti momentanee. E sarà proprio in quel momento che Adam, con il cuore in fiamme, dovrà fare i conti con se stesso e con un passato intriso di segreti per mettere in ordine il cuore. Lui sa, però, che l’unico modo per farlo è ascoltarlo.
È accettarsi.





Ho provato a uscire con loro. Ma fingevo. Il mio corpo era fisicamente lì, ma la mia mente, me stesso, non era lì ma altrove. Dove vivevo soltanto io e nessuno poteva entrarci.


Introspettivo!
Vite intrecciate” è una storia che ci cala nella mente del suo narratore. 
Una vicenda ricca di tormento emotivo e scoperta, confusione e rifiuto. 
Questa è la storia di Adam, del suo percorso psichico all’interno di una cerchia di “amicizie” disfunzionali e tossiche, amici che non ci appaiono poi così realmente “amici”. 
Le loro interazioni spesso mi sono apparse prevaricanti e abusanti. 
È un gruppo che si è formato alle scuole superiori, una cerchia in cui troppo spesso alcune figure non sono così trasparenti o mosse da vera amicizia. 
Frequentemente ci appaiono più come un coacervo di cattiverie, gelosie e prepotenza.
La storia inizia con Adam che rientra in questo gruppo da cui, anni prima, si era allontanato. 
Il suo legame con loro è fortemente tossico, le sensazioni, e le emozioni che prova, non gli permettono di allontanarsi, di staccarsi da un’influenza negativa e disturbante. 
Poter prendere le distanze da cattiveria ed egoismo è per lui impossibile per la presenza di colui che crede essere il suo amico più vero, colui con cui è cresciuto, che lo ha difeso e protetto dal bullismo. 
Un amico intimo che lo ha legato a un rapporto dai confini sfumati e confusi, un amico che ama da sempre.
In tutto lo svolgimento affrontiamo moltissime situazioni di tensione che ci permettono di percepire come questi giovani siano disturbanti, di come abbiano attuato degli schemi comportamentali manipolanti. 
Ora è giunto il momento per Adam di capire se stesso e lottare per vivere veramente, con serenità e accettazione. 
È il momento di risalire la china di un baratro di disperazione pericoloso, una discesa rovinosa che lo ha portato troppo vicino all’autodistruzione e a un gesto inconsulto. 
Il suo cammino è ostico e pieno di ostacoli che lo frenano. 
Deve finalmente capire la sua verità interiore e liberarsi da chi dice di amarlo, mentendo, solo per tenerselo vicino, per essere usato come un mero sfogo fisico, un ripiego e una seconda scelta. 
Finalmente Adam capirà di meritarsi tutto l’amore e la felicità possibili, merita di chiudere un capitolo della sua vita e partire verso quell’amore che lo ha messo al primo posto, che non si vergogna o nasconde.

Le lacrime scendono senza freni. Sento un dolore lancinante, ma non è per la ferita al braccio, è il cuore. Sento il cuore per un attimo cessare di battere. Soltanto un attimo.


Ho trovato l’introspezione emotiva molto intensa e ben contestualizzata. 
Grazie a uno stile curato l’autore, Domenico Di Pinto, ci permette di comprendere tutto lo stordimento che Adam vive, un turbamento che lo schiaccia emotivamente e che ci insinua il sospetto che sia una trasposizione di un vissuto personale. 
Forse avrei solo preferito che l’intero svolgimento fosse un po’ più lineare e snello. 
Troppo spesso, nella prima parte della storia, ho avuto la sensazione di continuare a girare intorno al nocciolo portante lo sviluppo di trama. Troppe liti assurde e spesso incomprensibili che distolgono l’attenzione dal protagonista, dal suo percorso di crescita e scoperta.
In conclusione “Vite intrecciate” è una storia dolcemente tormentata. Da leggere.

“La vita è qualcosa di inaspettato, non possiamo mai sapere cosa succederà”
















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