RECENSIONE IN ANTEPRIMA: QUALCUNO HA UCCISO IL MIO EDITOR - Holmes & Moriarity #1 - di Josh Lanyon



Titolo: Qualcuno ha ucciso il mio editor
Titolo originale: Somebody Killed His Editor
Serie: Holmes & Moriarity #1
Autore: Josh Lanyon
Traduttrice: Raffaella Arnaldi
Collana: Rainbow
Genere: Mistery
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Lunghezza: 280 pagine
Prezzo Ebook: € 3,99
Prezzo cartaceo: € 12,00 
Data di pubblicazione: 11 Settembre 2020

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Per sedici anni il solitario scrittore di gialli Christopher Holmes ha goduto di una carriera di grande successo, grazie alla popolarità dell’anziana investigatrice Miss Butterwith e del suo geniale gatto Mr. Pinkerton. Ma le vendite di libri sono calate a parte che nella narrativa femminile, e al nuovo editor di Christopher non piacciono i detective attempati. È un mondo tutto rosa quello in cui Holmes si ritrova catapultato.
Su esortazione della sua agente, Christopher accetta con riluttanza di partecipare a un convegno di scrittori presso una remota tenuta vinicola del Nord della California. Ma non fa in tempo ad arrivare che già scopre il cadavere di una donna in pigiama in mezzo al bosco. Se quasi due decenni passati a scrivere gialli gli hanno insegnato qualcosa, di sicuro la donna non dev’essere morta per cause naturali.
Con una tempesta nel pieno della sua potenza e un ponte allagato che rende impossibile ricevere soccorso, sembra di stare in uno dei gialli ambientati in isolati manieri di campagna di Christopher! Se solo ci fosse Miss Butterwith nei paraggi. O persino Mr. Pinkerton…





No, la paura incespica, fugge goffamente, si schianta nei cespugli, scivola sugli aghi di pino, sguazza dentro pozzanghere più profonde del previsto.


Stupendo. Josh Lanyon da il via a una nuova serie spumeggiante e intrigante, avvincente e stuzzicante.
“Qualcuno ha ucciso il mio editor” ha un’impronta narrativa che oscilla tra la commedia e la suspense, arricchita da tocchi tragicomici e stacchi noir che vengono enfatizzati dal carattere paranoico, asociale e imbranato di Christopher Holmes.
Il mistero scorre fluidamente su uno sviluppo classico del genere giallo, non affrontiamo scene truculente o terrificanti in quanto l’autrice, anche nei momenti più pericolosi, spezza l’intensità con pungente sarcasmo o sprazzi di surreale e macabra ilarità.

“Resta e facciamoci un drink.” 

“Forse non è una buona idea,” dissi quasi riuscendo a sorridere.

“Potrei avere la tentazione di avvelenare il tuo.”


Il personaggio di Christopher è particolare, originale, mostra molte sfaccettature, alcune delle quali un pizzico fastidiose per scivolare, poi, in assurde e pungenti. 
È sicuramente un uomo impacciato, autoironico e lievemente indisponente. 
L’essere catapultato in un fine settimana all’insegna dell’umiliazione e del pericolo non smorza in alcun modo alcuni spigoli vivi del suo carattere, anzi, in alcuni momenti li enfatizza portandoli quasi all’esasperazione, un aspetto che però non ne limita l’arguzia supponente e l’imprevedibile simpatia che riesce a suscitarci..
Attraverso gli occhi di Christopher, Josh Lanyon ci racconta uno spaccato irriverente e caricaturato del mondo dell’editoria, più precisamente degli autori, connaturandoli di una certa superficialità e schematizzazione riducendoli, in alcuni momenti, in sfaccettature fastidiose o più propriamente ce li fa apparire come oche starnazzanti dedite a seguire la corrente.
Incappare nella sua nemesi JX Moriarity darà il via a rivalità e punzecchiamenti che hanno origine da un passato in comune, un evento lontano nel tempo che li pone in conflitto, una tensione caratteriale che diviene emotiva e sensuale. 
JX in alcuni momenti è difficile decifrarlo, il suo sorriso supponente e il successo dirompente che gettano ombra sulla carriera decennale di Holmes sono motivo di scontri e incontri, recriminazioni e sospetti. 
È sicuramente una figura stabile all’interno della follia che si scatena lungo tutta la narrazione, tra rivalità, ricatti e odio, alcune morti rischiano di gettare Christopher in prigione. 
Il sospetto dilaga e ogni indizio sembra avere come epicentro proprio Holmes che nulla fa o può per rendersi più simpatico agli occhi di chi, come lui, è rimasto intrappolato dagli eventi. 
Tra omicidi, gelosie e sospetti sarà capace di salvarsi la vita e la carriera o finirà per soccombere? Riuscirà a farsi perdonare da JX o per loro non c’è più nessuna speranza?

La cera si era sciolta dalle mie ali, e stavo precipitando verso l’oblio. E lo scaffale dei remainder.


Josh Lanyon ci pennella una storia difficile da catalogare e proprio per questa stupenda. Le atmosfere cupe, sublimiate da un paesaggio cupo, accentuano le note mistery che inevitabilmente si infrangono tra peculiarità più leggere e, a volte, leggermente dissacranti. 

“Chi ha ucciso il mio editor” ha saputo colpirmi proprio per la sua originalità e le fastidiose “idiosincrasie” del suo narratore, per le peculiarità dello sviluppo e le fastidiose accentuazioni di tutti i personaggi che animano la storia. Imperdibile.















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