Titolo: In luce fredda
Serie: Rosa dei venti #1
Autrici: Micol Mian e Sabrina Romiti
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Collana: Rainbow
Genere: Contemporaneo
Lunghezza: 300 pagine
Prezzo: € 4,99
Data di pubblicazione: 29 Febbraio 2020
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Quando si trasferisce in Massachusetts per studiare Legge, Carlos ha le idee piuttosto chiare sul proprio futuro: sogna un posto in uno studio legale prestigioso, una moglie elegante, una vita che riscatti la sua infanzia povera trascorsa in Arizona. Non prevede certo di innamorarsi di un ragazzino maschio che gli farà mettere in discussione ogni aspetto della sua vita, né che questo ragazzino conviva con segreti dolorosi che renderanno i dubbi sul proprio orientamento sessuale l’ultimo dei loro problemi.
Per Viv il sesso non è qualcosa di intimo, ma una dimensione anonima che cerca più per punirsi che per farsi del bene. Non ha mai neanche pensato alla possibilità di innamorarsi di qualcuno, o che qualcuno possa innamorarsi di lui, finché l’incontro con Carlos non cambia le carte in tavola costringendolo a scelte molto più spaventose di quelle che si è concesso fino a quel momento. Nella vita non esiste nulla di completamente innocuo, però, e anche i desideri più veri nascondono trappole e insidie: l’amore può ferire più a fondo dell’odio, se credi di non meritarlo, ed è fin troppo facile trasformare quel dolore in arma e puntarla contro chi meno lo meriterebbe.
Sullo sfondo di un processo che porta alla luce ricordi difficili e costringe tutti a una scelta di campo, Viv e Carlos dovranno imparare il modo giusto per aprirsi l’uno all’altro, ed entrambi al mondo.
Gli occhi di Viv erano trasparenti e grandi, uno specchio più mobile ma non meno impetuoso.
Meraviglioso e difficile, intenso e graffiante.
È così che potrei riassumervi questa storia emotivamente forte e tagliente, quasi disturbante in alcune disamine emotive.
Le autrici ci catapultano in una vicenda ricca di ansie e inquietudini, angosce e inadeguatezze.
Lo stile narrativo, con cui ci viene raccontata la vicenda, è spigoloso e ammantato di ombre insinuanti che ci sussurrano dolori indicibili, strazi di corpi e menti, anime e innocenza.
Riuscire a inquadrare, o comprendere, Viv è difficile, quasi impossibile.
Vive in un’eterna fuga da se stesso, dal passato e dal presente, dal futuro e da tutto ciò che crede di non meritare, che non vuole meritare.
La sua vita, e la sua anima, sono frammenti di ferite che non rimarginano, tagli e spaccature che si autoinfligge incapace di controllarsi, incapace di non punirsi per espiare un dolore che non sa e non vuole capire, gestire o estirpare.
Il suo spirito è pura luce, una luminosità accecante congelata, intrappolata, in un gelo eterno. Una corazza che resiste a ogni urto, dolcezza o violenza.
In un altro mondo, sotto un altro cielo, dentro la storia che gli avevano scavato intorno. Lo stesso baratro su cui lui si affacciava solamente, contemplandone il salto. Era così da sempre.
Carlos è sicuramente di più semplice lettura, più accessibile nella sua decodifica.
Riusciamo a capirlo e a capire ogni sua paura e verità taciuta, ancor prima di lui.
Lo accompagniamo e lo sproniamo ad aprire gli occhi e afferrare la verità.
Spesso ci infastidisce con le sue titubanze e le sue turbe mentali, ma è come un bambino che impari a camminare, dopo i primi passi incerti si fionda con forza e determinazione lungo l’accettazione della sua verità e dei sentimenti che prova per Viv.
Le loro vite gravitano sempre più vicine in un gioco di attrazione e fuga.
Intrappolati in un vortice velenoso le loro esistenze divengono sempre più intensamente intrecciate, dando così vita a momenti agrodolci e teneramente struggenti, oscurati da vergogna e disgusto di se.
“In luce fredda” è una storia fortemente introspettiva che spesso si rivela ermetica nelle sue dichiarazioni ed esplicazioni.
Uno stile che ci racconta una vicenda emotivamente soffocante pregna di brividi di inquietudine, di ineluttabilità e paura nella ricerca dello schema da dipanare, per comprendere e accettare ogni dolore.
Stupendo, imperdibile.
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