Titolo: American Prince
Titolo originale: American Prince
Serie: Camelot Trilogy #2
Autrice: Sierra Simone
Traduttrice: Serena Tardioli
Collana: Romance
Genere: Erotico contemporaneo
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Lunghezza: 352 pagine
Prezzo Ebook: 5,99 – promo 4,99 per un paio di settimane
Prezzo cartaceo: 13,00 € brossura senza alette
Data di pubblicazione: 21 Novembre 2019
Acquista
Sono stato molte cose.
Sono stato un figlio e un fratellastro. Un capitano dell’esercito e un Vicepresidente.
Ma solo con Lui sono un principe. Il suo principino.
Solo con Maxen e Greer il mio mondo ha un senso, solo tra di loro posso trovare la pace dai
demoni che mi perseguitano. Ma gli uomini come me non sono destinati a essere felici. Non ce lo
meritiamo. E avrei dovuto immaginarmelo che un amore intenso come il nostro fosse una lama a
doppio taglio.
Mi chiamo Embry Moore e sono al servizio del Presidente degli Stati Uniti d’America... per ora.
Questa è la storia di un principe americano.
Spinta dalla curiosità, e dalla sinossi, ho preso la decisione di leggere in anteprima questo volume della serie Camelot Trilogy.
Rendendomi conto di non poterlo affrontare separatamente dal primo capitolo mi sono affrettata a recuperare “American Queen” per poterne avere una migliore e più completa veduta d’insieme.
Premetto che per la prima volta ho incocciato in una storia che non ho saputo apprezzare e amare, una vicenda che non mi ha saputo appassionare e tantomeno coinvolgere all’interno delle sue pagine.
Fin dal primissimo volume della serie non ho amato Greer, una ragazza che caratterialmente ha mostrato una dicotomia stridente e forzata, un personaggio con una caratterizzazione che ha saputo rendermela scostante e incomprensibilmente fastidiosa.
Anche il personaggio di Ash mi ha profondamente deluso trovandolo estremamente eccessivo, superficiale e concentrato su sé stesso e il suo volere, i suoi bisogni/desideri.
Troppe scene mi sono sembrate slegate dallo schema del contesto in cui si muove la vicenda.
Troppo semplificato l’aspetto logistico, burocratico e il protocollo di sicurezza dell’entourage di un presidente degli Stati Uniti d’America.
Ho avuto spesso l’impressione che due vicende distinte scorressero parallelamente senza mai riuscire a creare un punto di incontro e un’armonia di eventi.
Due storie che non riescono ad amalgamarsi e fondersi perfettamente tra loro.
Ho trovato l’intrigo politico, e non, spettacolare, un intreccio fantastico, complesso e originale che però mi ha disillusa nelle scene di relazioni interpersonali ed erotismo tra i protagonisti, quasi a voler accentuare l’aspetto puramente erotico a dispetto di uno sviluppo conflittuale e manipolatorio da parte della macchina politica e del pensiero fortemente bigotto dell’opinione pubblica americana.
Sicuramente il massimo del mio voto va a Embry, un personaggio caratterialmente stupendo e intrigante, complesso e coinvolgente, colui che ha dato un po’ di vita, e mistero, ad una vicenda che sinceramente non avrei saputo portare a fine.
Sono profondamente desolata da questa mia opinione che non include la qualità dello stile narrativo dell’autrice e tanto meno la cura della traduzione, ma non mi sento di valutarlo di più di ciò che troverete alla fine di questa mia recensione, forte del fatto che Gree e Ash li ho trovati superficiali, vuoti e totalmente scollegati dalla vicenda.
La sua voce non diventò più bassa, ma più profonda.
“E sembrava così perfetto. Sei un principino, Embry Moore, in ogni modo immaginabile. Ricco e viziato, come Sebastian... eppure sognante e triste, come il piccolo principe di de Saint-Exupéry.”
Spinta dalla curiosità, e dalla sinossi, ho preso la decisione di leggere in anteprima questo volume della serie Camelot Trilogy.
Rendendomi conto di non poterlo affrontare separatamente dal primo capitolo mi sono affrettata a recuperare “American Queen” per poterne avere una migliore e più completa veduta d’insieme.
Premetto che per la prima volta ho incocciato in una storia che non ho saputo apprezzare e amare, una vicenda che non mi ha saputo appassionare e tantomeno coinvolgere all’interno delle sue pagine.
Fin dal primissimo volume della serie non ho amato Greer, una ragazza che caratterialmente ha mostrato una dicotomia stridente e forzata, un personaggio con una caratterizzazione che ha saputo rendermela scostante e incomprensibilmente fastidiosa.
Anche il personaggio di Ash mi ha profondamente deluso trovandolo estremamente eccessivo, superficiale e concentrato su sé stesso e il suo volere, i suoi bisogni/desideri.
Troppe scene mi sono sembrate slegate dallo schema del contesto in cui si muove la vicenda.
Troppo semplificato l’aspetto logistico, burocratico e il protocollo di sicurezza dell’entourage di un presidente degli Stati Uniti d’America.
Ho avuto spesso l’impressione che due vicende distinte scorressero parallelamente senza mai riuscire a creare un punto di incontro e un’armonia di eventi.
Due storie che non riescono ad amalgamarsi e fondersi perfettamente tra loro.
Ho trovato l’intrigo politico, e non, spettacolare, un intreccio fantastico, complesso e originale che però mi ha disillusa nelle scene di relazioni interpersonali ed erotismo tra i protagonisti, quasi a voler accentuare l’aspetto puramente erotico a dispetto di uno sviluppo conflittuale e manipolatorio da parte della macchina politica e del pensiero fortemente bigotto dell’opinione pubblica americana.
Sicuramente il massimo del mio voto va a Embry, un personaggio caratterialmente stupendo e intrigante, complesso e coinvolgente, colui che ha dato un po’ di vita, e mistero, ad una vicenda che sinceramente non avrei saputo portare a fine.
Sono profondamente desolata da questa mia opinione che non include la qualità dello stile narrativo dell’autrice e tanto meno la cura della traduzione, ma non mi sento di valutarlo di più di ciò che troverete alla fine di questa mia recensione, forte del fatto che Gree e Ash li ho trovati superficiali, vuoti e totalmente scollegati dalla vicenda.
SERIE: CAMELOT TRILOGY
01 - American Queen
02 - American Prince
03 - American King - (Inedito)
0 commenti:
Posta un commento