Titolo: Rondò caprese
Autrice: Velia Rizzoli Benfenati
Collana: Rainbow
Genere: Contemporaneo
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Prezzo Ebook: € 4,99
Lunghezza: 230 pagine
Data di pubblicazione: 2 Novembre 2019
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TRISKELL - AMAZON
Autrice: Velia Rizzoli Benfenati
Collana: Rainbow
Genere: Contemporaneo
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Prezzo Ebook: € 4,99
Lunghezza: 230 pagine
Data di pubblicazione: 2 Novembre 2019
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Quando la Signora Aida Caracciolo-Bussel muore, lascia un testamento folle che costringe il nipote Haendel Corsini, un uomo distrutto da un passato traumatico, sulla soglia dell’alcolismo e con alcuni matrimoni falliti alle spalle, a tornare a Capri, nella villa di famiglia, dove trova una Suite che il padre, grande compositore e direttore d’orchestra defunto da tempo, aveva composto anni prima e rimasta sconosciuta.
In un inverno freddo e burrascoso, Haendel si trova a confrontarsi con Andrea, la sua roccia, amico di sempre e figlio della dama di compagnia della Signora, pronto a sostenerlo.
Andrea però custodisce un segreto: ama profondamente Haendel da sempre.
Riusciranno i due a trovare il bandolo di quella matassa tanto complicata in cui le loro vite s’intrecciano in un continuo rincorrersi e raggiungere l’equilibrio interiore?
Velia Rizzoli Benfenati si muove su note musicali e armonie per raccontarci una storia fatta di ombre tossiche, di ferite mai guarite e fughe da ogni accettazione.
Ci trasporta in un’ambientazione dal sapore antico e magia d’altri tempi.
Ci parla di un amore difficile e sofferto, un sentimento che ferisce profondamente. Un amore mai capito o riconosciuto ma non per questo meno vero e unico.
Il primo impatto con i suoi protagonisti è emotivamente destabilizzante, Haendel lo percepiamo scostante e chiuso in se stesso, un atteggiamento che ci instilla un disagio che somiglia all’incomprensione e all’antipatia.
È un uomo che non vuole essere compatito, nasconde una fragilità dilaniante che si rifiuta di affrontare preferendo fuggire... fuggire sempre tra alcol e dissolutezza.
Fugge dal dolore, dai legami, da ogni radice nella paura di ciò che ha perso e forse non ha mai avuto. Una fuga insana e vana perché i suoi incubi e i suoi demoni lo ritrovano sempre, e sempre lo feriscono e lo abbattono.
La vita gli ha donato ricchezza e una bottiglia di vodka nella mano ma gli ha tolto tutto ciò che contava, un’esistenza in cui tutto ciò a cui teneva è stato distrutto e ucciso.
Lo seguiamo lungo un percorso che declina sempre più profondamente verso un baratro senza fine, senza controllo o discernimento, nel terrore di perdere anche colui che da sempre si erge al suo fianco.
Andrea è l’amico di sempre, un uomo che ama Haendel dal suo primo respiro.
Ha dedicato la sua intera vita a proteggerlo nell’ombra, ad accorrere ad ogni richiesta di aiuto.
È la roccia che affronta le burrasche che scatena.
Il rifugio sicuro in cui annegare ogni responsabilità, una presenza costante e inamovibile che nasconde la fragilità di un amore non corrisposto e indissolubile, gioia e condanna di una vita vissuta nel tormento di ciò che mai potrà avere.
“Rondò Caprese” è un viaggio introspettivo nella vita di due uomini che molto hanno sofferto.
Due amici legati da un sentimento tormentato. Un’emozione che li destinerà a percorrere un cammino irto di ostacoli, un cammino che dovranno compiere in solitudine per comprenderne appieno ogni aspetto, risvolto e limite.
Assisteremo speranzosi ai primi approcci per venire subitaneamente disillusi dalla realtà che si insinua caparbiamente in ogni fantasia.
Attraverso una narrativa schietta, quasi analitica e priva di abbellimenti romanzati, l’autrice ci parla di emozioni forti connaturate da un chiaroscuro ben delineato e a tratti spigoloso.
Ammorbidisce ogni crudezza grazie alla musica e la magnificenza di Capri che si insinuano come un raggio di sole a scaldare due anime ferite e sofferenti. Da non perdere.
In un inverno freddo e burrascoso, Haendel si trova a confrontarsi con Andrea, la sua roccia, amico di sempre e figlio della dama di compagnia della Signora, pronto a sostenerlo.
Andrea però custodisce un segreto: ama profondamente Haendel da sempre.
Riusciranno i due a trovare il bandolo di quella matassa tanto complicata in cui le loro vite s’intrecciano in un continuo rincorrersi e raggiungere l’equilibrio interiore?
Capri rappresentava il ricordo di un’epoca andata, il recupero di attimi scomparsi nelle pieghe del tempo.
Velia Rizzoli Benfenati si muove su note musicali e armonie per raccontarci una storia fatta di ombre tossiche, di ferite mai guarite e fughe da ogni accettazione.
Ci trasporta in un’ambientazione dal sapore antico e magia d’altri tempi.
Ci parla di un amore difficile e sofferto, un sentimento che ferisce profondamente. Un amore mai capito o riconosciuto ma non per questo meno vero e unico.
Il primo impatto con i suoi protagonisti è emotivamente destabilizzante, Haendel lo percepiamo scostante e chiuso in se stesso, un atteggiamento che ci instilla un disagio che somiglia all’incomprensione e all’antipatia.
È un uomo che non vuole essere compatito, nasconde una fragilità dilaniante che si rifiuta di affrontare preferendo fuggire... fuggire sempre tra alcol e dissolutezza.
Fugge dal dolore, dai legami, da ogni radice nella paura di ciò che ha perso e forse non ha mai avuto. Una fuga insana e vana perché i suoi incubi e i suoi demoni lo ritrovano sempre, e sempre lo feriscono e lo abbattono.
La vita gli ha donato ricchezza e una bottiglia di vodka nella mano ma gli ha tolto tutto ciò che contava, un’esistenza in cui tutto ciò a cui teneva è stato distrutto e ucciso.
Lo seguiamo lungo un percorso che declina sempre più profondamente verso un baratro senza fine, senza controllo o discernimento, nel terrore di perdere anche colui che da sempre si erge al suo fianco.
Vivere la consapevolezza di non poter fare assolutamente nulla per aiutare quell’uomo così grande e fragile lo faceva soffrire più di ogni altra cosa al mondo.
Andrea è l’amico di sempre, un uomo che ama Haendel dal suo primo respiro.
Ha dedicato la sua intera vita a proteggerlo nell’ombra, ad accorrere ad ogni richiesta di aiuto.
È la roccia che affronta le burrasche che scatena.
Il rifugio sicuro in cui annegare ogni responsabilità, una presenza costante e inamovibile che nasconde la fragilità di un amore non corrisposto e indissolubile, gioia e condanna di una vita vissuta nel tormento di ciò che mai potrà avere.
“Tu sei tutto ciò di cui ho bisogno per impazzire. O per rinsavire.”
“Rondò Caprese” è un viaggio introspettivo nella vita di due uomini che molto hanno sofferto.
Due amici legati da un sentimento tormentato. Un’emozione che li destinerà a percorrere un cammino irto di ostacoli, un cammino che dovranno compiere in solitudine per comprenderne appieno ogni aspetto, risvolto e limite.
Assisteremo speranzosi ai primi approcci per venire subitaneamente disillusi dalla realtà che si insinua caparbiamente in ogni fantasia.
Attraverso una narrativa schietta, quasi analitica e priva di abbellimenti romanzati, l’autrice ci parla di emozioni forti connaturate da un chiaroscuro ben delineato e a tratti spigoloso.
Ammorbidisce ogni crudezza grazie alla musica e la magnificenza di Capri che si insinuano come un raggio di sole a scaldare due anime ferite e sofferenti. Da non perdere.
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