RECENSIONE IN ANTEPRIMA: UN CUORE IN PRESTITO - di Andrew Grey



Titolo: Un cuore in prestito
Titolo Originale: Borrowed Heart
Autore: Andrew Grey
Traduzione: Emilia Cordone
Cover Artist: Adrian Nicholas
Genere: Contemporaneo
Casa Editrice: Dreamspinner Press in Italiano
Conteggio parole: 66.091
Prezzo: $ 6.99 su Dreamspinner
Data di pubblicazione: 17 Settembre 2019

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Se hai ricevuto un cuore nuovo di zecca non puoi donarlo a chiunque…

Negli ultimi anni Robin ne ha passate tante, dal trapianto di cuore a una crudele separazione. Ma queste esperienze gli hanno insegnato che la vita è breve, e ora è pronto a cogliere l’attimo e ricominciare da capo. Il lavoro alla Euro Pride Tours è proprio il tipo di avventura che cercava: finalmente può conoscere il mondo e godersi un po’ la vita. L’amore, però, è sparito dal suo schermo radar: Robin non crede che il suo cuore potrebbe sopportare di soffrire di nuovo.

Johan ha deciso di costruirsi un futuro con le proprie mani, tradendo le aspettative della sua famiglia. Quando incontra Robin, però, non ha intenzione di deludere anche lui. Ciascuno dei due è ciò di cui l’altro ha bisogno per tornare a sentirsi completo. Forse Johan è diverso da come Robin lo immaginava, ma riesce a far battere il suo cuore in prestito più forte di qualsiasi medicina. Il viaggio attraverso la Germania ha inizio, e tappa dopo tappa il rapporto tra i due si fa più intenso. Ma quando l’ex fidanzato di Robin si unisce alla comitiva, il loro amore appena sbocciato potrebbe arrivare a una drammatica conclusione.







 

“Tu sorridi quando pensi che gli altri si aspettino che tu lo faccia, e per non mettere a disagio i turisti. Ma non sorridi mai davvero, no per te stesso.”


Un piccolo intrigo sensuale. 
Un mistero poco piacevole e pericoloso.
Un uomo ferito e titubante, sono alcuni degli ingredienti che ci accompagnano lungo lo svolgimento degli eventi di “Un cuore in prestito”.
Robin è un uomo ferito, la vita non è stata leggera con lui.
 Anni di sofferenza a guardare dai vetri di una gabbia d’orata il mondo scorrere e i bambini giocare.
Molte, forse troppe, le operazioni che gli hanno permesso di crescere e sopravvivere, ma che gli hanno lasciato cicatrici fisiche ed emotive che lo hanno reso titubante e chiuso.
Un ex fedifrago, odioso e superbo, si insinuerà nuovamente nella sua vita per cercare di destabilizzarlo e umiliarlo.


“I miei giorni sono contati, presi in prestito da una persona morta prima del tempo, e cosa accadrà quando saranno terminati?”


Le insicurezze e le paure sono ostacoli che frenano Robin dal tentativo di aprirsi all’amore e alla felicità. Non vuole condannare nessuno ad innamorarsi di lui perché sa che i suoi giorni sono contati.
Giorni che lentamente, ma inesorabilmente, gli scivolano tra le dita, portandolo sempre più vicino alla fine.
Johan è determinato a far capitolare quell’uomo che gli ha rubato il cuore.
Non gli importa del poco tempo che potrebbero avere, l’unica cosa certa è che vuole viverlo insieme a lui, stringendolo tra le braccia e amandolo come merita.


“Né tu né io sappiamo cosa ci riserverà il futuro. Ma so che nel mio devi esserci tu.”


In un tour alla scoperta della Germania, vivremo la nascita del loro amore, le riserve e i tentennamenti, ma ancor più importante, la resa di Robin.
Una resa alla felicità, al diritto di amare e essere amato intensamente ogni giorno come fosse l’ultimo. Un rapporto che gli permetterà, per la prima volta nella sua vita, di sentirsi finalmente libero e felice.


“Sei un eroe. Mi hai salvato da Mason, e hai salvato il mio cuore dalla prigione in cui io stesso lo avevo rinchiuso.”


“Un cuore in prestito” è una storia leggera e veloce nella sua lettura. Una vicenda ricca di descrizioni sulle meraviglie storiche della Germania.
Avrei preferito un maggior approfondimento caratteriale e psicologico di tutti i personaggi.
Troppo spesso ho riscontrato che passassero in secondo piano rispetto ai monumenti e alle città, dandomi così l’impressione di poca fluidità e/o coesione d’insieme, quasi fossero due vicende che scorrevano parallele senza, quasi mai, fondersi in un’unica storia.
È sicuramente una storia piacevole da leggere, scevra da angst soffocante, ma con una leggera malinconia che ci accompagna fino al meritato lieto fine.
Consigliato.

 
























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