RECENSIONE IN ANTEPRIMA: STATICO di L.A. WITT


Titolo: Statico
Titolo originale: Static
Autrice: L.A. Witt
Traduttrice: Caterina Bolognesi
Genere: Paranormal
Collana: Rainbow
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Prezzo Ebook: € 4,99
Lunghezza: 258 pagine
Data di pubblicazione: 27 Agosto 2018

Acquista

TRISKELL - AMAZON






Durante i due anni passati insieme, Alex ha sempre temuto il momento in cui Damon avrebbe scoperto la verità, ovvero che lei è un mutagenere, quella piccola percentuale della popolazione in grado di cambiare sesso a piacere. Grazie a un impianto che le è stato messo contro la sua volontà, però, Alex si risveglia improvvisamente statico, ovvero non riesce più a cambiare da un genere all’altro, e bloccato nella sua forma maschile. Nel giro di una notte, la sua doppia natura viene rivelata a un mondo che non capisce né tollera quelli come lui… e al suo fidanzato eterosessuale.
Damon rimane sbalordito nello scoprire che la sua ragazza è un mutagenere e si spaventa a morte per i notevoli rischi a cui la espone l’impianto che le è stato imposto. Si rifiuta di abbandonarla, ma che ne sarà della loro relazione? Lui è etero e Alex è intrappolata nella sua forma maschile, perché rimuovere l’impianto è troppo costoso e pericoloso.
Derubato di metà della propria identità e costretto ad affrontare complesse conseguenze fisiche e sociali, Alex ha bisogno più che mai di Damon, ma non vede una via d’uscita da quella situazione.
Specialmente se sarà costretto a restare statico per sempre.
 









Con un singolo e lento cenno di assenso mi sfilò il mondo da sotto i piedi. Non fossi già stato seduto mi avrebbero ceduto le ginocchia. Mi accasciai contro lo schienale. Due anni. Due cazzo di anni passati insieme e non me ne ero mai reso conto. E lei non aveva mai detto nulla.


“Statico” di L.A. Witt offre due possibilità di lettura della storia in esso narrata, la più immediata è sicuramente la vicenda tra Damon e Alex.
Quarantotto ore circa, ore lunghe e angosciose per Damon, ore in cui non ha più notizie di Alex, la donna che ama da due anni e desidera sposare.
La preoccupazione che le sia accaduto qualcosa è sempre più soffocante, Damon ha intuito da tempo che, Alex, è una donna ferita, la depressione in cui spesso cade, l’avversione all’intimità in alcuni momenti, il suo chiudersi a riccio e l’abuso di alcol lo hanno fatto sospettare di abusi psichici, e forse anche fisici, in famiglia, una famiglia che non conosce, da cui, lei, lo tiene lontano.
Tutto ha immaginato e sospettato ma niente gli aveva fatto ipotizzare la verità, fino a quella sera, fino a quando non si è aperta quella porta.


Annuii.
Nel profondo, sapevo che erano la stessa persona, ma quando lo guardavo vedevo un estraneo.
Un uomo estraneo. Come avrei potuto farlo capire alla mia mente?


Damon è confuso, non è gay, si sente tradito, ingannato, uno stronzo, e si pone molte domande su se stesso, su Alex.
È difficile per lui ma tenta di capire, prova a capire come costruire un rapporto essendo eterosessuale, lui sa che la sua Alex è ancora lì dentro e non intende abbandonarla.
Damon è una figura molto dolce, un uomo spaventato ma buono, non intende abbandonare Alex, gli sta vicino assistendolo e sostenendolo.
Grazie ai pov alternati viviamo anche il dramma di Alex, il dolore e il tradimento della sua famiglia, il dolore fisico che gli hanno imposto, la sua mente che lentamente si sgretola davanti al bisogno di mutare, una necessità che forse gli è stata tolta per sempre.
Alex si aggrappa e respinge Damon, lo ama in entrambe le sue forme ma è certo che lo perderà, alcool, silenzi e sarcasmo sono armi di difesa contro le ingiustizie di un mondo sempre pronto a giudicare.


Ero abituato a chi mi voltava le spalle, o a chi mi tollerava con sufficienza per la creatura che ero. Persone che mi erano vicine, che mi avrebbero dovuto amare incondizionatamente, mi avevano gettato via.  E quelle persone, tutti quegli amici ed estranei riuniti al Welcome Mat, mi avevano raccolto, avevano tolto la polvere dal mio spirito e avevano detto:
“Va tutto bene, ci siamo noi con te.”


Leggendo “Statico” non è possibile non rendersi conto quale sia effettivamente la base portante di tutta la vicenda, la fluidità di genere.
Paura e ignoranza sono alla base di fanatismo e razzismo per tutto ciò che è “diverso”, un “mutagenere” rappresenta tutto ciò che la società teme di più, perché esula da qualsiasi stereotipato incasellamento.
Assistiamo, così, agli abusi e alle cattiverie di un mondo abitato da persone grette e meschine, da altre che fanno finta di nulla voltandosi per non vedere, impariamo a capire il dolore di chi non si sente accettato da nessuno, neanche da se stessi.


Quello era Alex nel suo elemento. Maschio o femmina, non aveva importanza. Era Alex al cento per cento. Disinibito, genuino e intrepido Alex. Come non lo avevo mai visto prima.


Ho amato moltissimo Damon per le sue insicurezze, dubbi e paure, per il coraggio nel restare a combattere per e con Alex, per la sua onestà nell’ammettere che, forse, non potrà mai amare un Alex uomo, ma che ama e amerà sempre Lei.
E voi, noi, che leggiamo e amiamo questo genere letterario, che dichiariamo apertamente e, forse troppo spesso, superficialmente di non aver preconcetti, di sostenere, a parole, ogni sfumatura dell’arcobaleno, se fossimo i Damon della nostra vita, cosa saremmo disposti a fare per gli Alex che affermiamo d’amare?
“Statico” di L.A. Witt è sicuramente un libro bellissimo e intenso, una storia di dolore e accettazione che consiglio vivamente.


L’avevo cercata in ogni gesto e in ogni parola che lui aveva detto, ma eccola lì. Eccolo lì. Quello era l’Alex di cui mi ero innamorato, e che amavo ancora. Amavo lui come amavo lei, perché erano una cosa sola. Guardandolo in quel momento, mi chiesi come avessi fatto a non rendermene conto prima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0 commenti:

Posta un commento

Bookinkblog. Powered by Blogger.