RECENSIONE IN ANTEPRIMA: QUEL MALEDETTO GIOCO CHIAMATO AMORE di CRISTINA BRUNI



Titolo: Quel maledetto gioco chiamato amore
Serie: Maledetto amore #1
Autrice: Cristina Bruni
Collana: Rainbow
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Genere: Contemporaneo, Sportivo
Lunghezza: 353 pagine
Prezzo Ebook: 5,99 €
Data di pubblicazione: 30 Luglio 2018

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Se saprai tenere duro quando in te non c’è più nulla, allora sarai un uomo.
Alejandro Santiago, studente senior alla Oak River Tech in Arizona e quarterback della squadra di college football, sogna da sempre un futuro nella NFL. Ma la sua esistenza è oscurata da un’ombra pesante: a sedici anni ha assistito alla morte violenta del padre e ancora si incolpa per non essere riuscito a salvarlo.

Anche Max Mankiewicz, 36 anni, aspira a una carriera nella lega nazionale, come head coach. Si ritrova invece bloccato nel campionato universitario, in una piccola cittadina dell'Arizona, ad allenare una delle peggiori squadre della conference. L’ultima cosa che vorrebbe.
Così come perdere la testa per il suo giovane quarterback.
Ma non può farci nulla: l'attrazione è così forte da spingere l'uno nelle braccia dell'altro.
Solo che Max, abituato da sempre a vivere nascosto, ha alle spalle un passato che vorrebbe dimenticare, fatto di tradimento e umiliazione. Ha perso tutto già una volta per colpa di un ragazzino che giocava a football. Non vuole ripetere l'esperienza.

Quando viene lasciato da Max, Alejandro sente franare tutto il suo mondo: Max è la cosa più bella che gli sia capitata dopo tanti anni di sacrifici. Ma dopotutto è il destino che merita per aver lasciato morire suo padre.
Perciò, quando si ritrova tra le mani la possibilità concreta di poter realizzare il sogno di Max, non ci pensa due volte a rischiare tutto ciò che ha. Il suo futuro, la sua salute.
E la sua vita.
 










“È stata colpa di quel maledetto gioco chiamato amore”


Avendo letto e amato tutti i libri di Cristina Bruni ero preparata alla sua capacità di introspezione umana, al suo stile narrativo fluido, ricco di sentimenti ed emozioni intrappolate nei suoi personaggi così veri e fragili che, inevitabilmente, riescono sempre a commuovermi profondamente.


“Che ne sa lei dei sogni, coach?”
“Molto, Jandro, soprattutto di quelli infranti”


Facciamo un passo indietro, se avete letto la trama sapete che i personaggi si muovono nel mondo del football, pertanto muscoli, testosterone e chi più ne ha più ne metta.
Avrete anche capito che il bagaglio emotivo di Alejandro e Max li incatena ad un percorso volto a difendersi nella paura di spezzarsi definitivamente, di cadere e non sapersi più rialzare.
Alejandro è una testa calda, un giovane in cui dolore e rabbia ribollono sotto la superficie, un’anima in cui rimpianto e rimorso sono sempre pronti a soffocarlo in una colpa che si imputa senza motivo.
La morte del padre, le difficoltà economiche della famiglia e l’amore viscerale per il football sono la spinta che lo portano a dare tutto se stesso, a dare ogni briciola di energia per combattere per i suoi sogni e speranze.
È un diamante grezzo, un giovane in cui arde il fuoco della passione, una futura stella dell’NLF perché non è solo un fuoriclasse nel gioco ma è anche una mente dotata di una capacità unica e rara, la capacità di leggere ed anticipare ogni mossa avversaria che ne fanno uno stratega prezioso.



Ciò che capiva di provare nei confronti di quel ragazzo era totalizzante e spaventoso. Non riusciva a pensare a nulla di più pericoloso. Aveva bisogno di Alejandro, totalmente. Dei suoi occhi, della sua bocca, del suo corpo... Tutto.


Max è un uomo distrutto, un uomo che ha perso molto, forse troppo, vivendo ora di rimpianti e rimorsi, solo, abbandonato e tradito.
L’attrazione tra Alejandro e Max è dirompente, un solo bacio è come droga, un bisogno viscerale di perdersi uno nell’altro, nel sesso, nascondendo le loro fragilità, ferite e sentimenti che provano nella paura e nell’incertezza.
Nascondono nell’erotismo l’amore provato, lo seppelliscono profondamente nella convinzione di non poterselo meritare.



Sufficientemente vicini per riprendere da dove si erano interrotti, se Max non si fosse sentito così spaventato.
Sufficientemente vicini per essere una cosa sola, oppure niente del tutto.


La paura di Max è troppo forte e radicata in lui, è un sentimento accecante che lo spinge a rifuggire dall’amore per non rischiare ancora vergogna, paura e umiliazione.
Un sentimento così annichilente che lo porta ad allontanare e far soffrire profondamente Alejandro.



Il respiro di Alejandro si arrestò nell’aria. [...] La luce e l’ombra. L’oro e il nero. Proprio come i colori dei Rays. Dio, lo amava da morire. E sì, per renderlo felice sarebbe stato disposto anche a quello: a morire.


Tristezza, dolore e separazione lasciano ad Alejandro solo un sogno, il football, ma quando la vita lo pone davanti ad una scelta, sacrificherà tutto, anche la sua vita per l’uomo che ama.
A questo punto penserete che la storia sia praticamente giunta alla fine, mi dispiace disilludervi ma è solamente la prima metà del libro, la seconda parte la lascio vivere a voi, sappiate solo che le emozioni si faranno molto più intense, amerete e odierete vari personaggi ma certamente vi ritroverete, come me, a leggere con la vista appannata dalle lacrime di dolore e disperazione, di sconfitta e delusione.
Vivrete e proverete, insieme ad Alejandro, la sua caduta nel buio, il suo sentirsi perso e solo senza più niente per cui combattere, niente più sogni, speranza e amore.
Lotterete, insieme a lui, per risalire a forza in superficie tra dolore e rabbia per scivolare ed aggrapparsi con le unghie e con i denti alla vita, per combattere e, perché no, ritrovare l’amore.



“Perché mi sono innamorato di te. La risposta a tutte le tue domande è: perché mi sono innamorato di te.”


“Quel maledetto gioco chiamato amore” è una storia dolce e commovente, un percorso fatto di dolore, paure e amore, fiducia e sostegno, rinuncia e sacrifici. E voi cosa sareste disposti a sacrificare per il vostro amore?
All’autrice dico: bellissimo! Mi sono commossa ancora scrivendo questa recensione nel ricordo di ogni gesto, emozione e dolore. Spero vivamente che nel prossimo capitolo di questa serie ci sia anche un posticino per ritrovare e amare ancora Alejandro e Max.






















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