Recensione in Anteprima: Il posto che cercavo di Navi Altealuna



Titolo: Il posto che cercavo
Autore: Navi Altealuna 
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Genere: Contemporaneo
Lunghezza: 148 pagine
Prezzo: € 3,99
Data di pubblicazione: 15 Novembre 2017

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Da anni, Eltan non parla più con Davide, il suo migliore amico, se non l'unico vero amico che abbia mai avuto.
Ciò che è successo tra i due ragazzi ha spezzato il loro rapporto ed Eltan non può e non vuole perdonare. Questo accresce il rancore, ma al tempo stesso apre una ferita colma di solitudine.
Quando a causa di uno spiacevole evento, Eltan si ritrova a dover avere a che fare nuovamente con Davide, capisce che fare a meno di lui non è così semplice.









Ero partito adagio senza aspettarmi troppo né da me stesso, né dal mio altro me stesso.

Entrambe le mie personalità erano d’accordo.


Incontriamo Eltan, il protagonista, il giorno della sua laurea ma l’impatto con lui è strano, quasi surreale. Non è possibile inquadrarlo subito perché passa da situazioni ostiche ad altre al limite dell’assurdo dandoci l’impressione che viva in un mondo tutto suo, scollegato dalla realtà. Ha un carattere introverso, freddo, al limite dell’asocialità che vi porta a pensare che non abbia il controllo della sua vita perché lui, forse, non si sente parte di essa.


  Davide appoggiò la fronte alla mia, guardandomi in modo quasi avido. I nostri respiri si confusero. Avvicinò le labbra alle mie, dapprima sfiorandole, poi baciandole più intensamente, ma adagio. Sentii la mente annebbiarsi mentre con quei baci si faceva spazio tra le mie labbra per accarezzarmi la lingua con la sua.


Tra il presente e i ricordi del passato conosciamo Davide, la loro amicizia e il tradimento che li ha fatti allontanare. Tradimento che è rabbia in Eltan, rabbia che lo ha portato a non accettare spiegazioni chiudendosi in se stesso e andando alla deriva. Eltan non vede, o forse non vuole vedere, tutti i segnali che lo porterebbero a capire il perché del suo dolore, trascinando, così, la sua vita nella negazione di se.

  

Ci fu un attimo di silenzio. Un lungo attimo di silenzio. Inutile mentire a me stesso. Vederlo mi faceva tornare in mente quel giorno. Sentire la sua voce mi faceva ricordare le menzogne che disse quel giorno. Era come sentire la lama di un pugnale stridente contro una muraglia di ferro. Dava fastidio...Vedere i suoi occhi, così limpidi e trasparenti, mi faceva capire che la trasparenza poteva essere sinonimo di inganno. Ancora una volta...mi stava uccidendo una seconda volta... Perché? Perché io... Io avevo creduto in lui...


Il ritorno di Davide, forzatamente, nella sua vita destabilizza il già precario controllo che ne ha, ponendolo di fronte a domande e dubbi su chi sia realmente e verso cosa stia andando. Attraverso i ricordi di Davide viviamo e capiamo, capiamo l’amore che li lega da sempre e che dà un senso al loro tutto.

  

“Ti amo anch’io” sussurrai infine, scorgendo per la prima volta sul suo viso un sorriso che lasciava trapelare imbarazzo e felicità. Dove finisce il dolore inizia un nuovo confine. Passo dopo passo, il sentiero si irradia. Dall’oppressione alla libertà, seguendo il cieco torpore di una luce che mi guida nel suo cielo, un mondo creduto ignoto. Dimenticato. Il posto che cercavo.


Un libro, una storia, un viaggio. Il viaggio di Eltan alla scoperta di sé stesso attraverso la presa di coscienza del suo amore per Davide. Una storia intensa e introspettiva che nel mentre, della sua lettura, vorresti poter scrollare Eltan per la sua cecità e per tutto il dolore che ne è conseguito.






















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