Recensione: Verso la base di Kate Stewart



Titolo: Verso la base
Titolo originale: Anything but minor
Serie: Balls in Play #1
Autore: Kate Stewart
Traduttore: Cristina Fontana
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Genere: Contemporaneo
Lunghezza: 245 pagine
Prezzo: € 4,99
Data di pubblicazione: 25 Settembre 2017

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Alice Boyd si è trasferita a Charleston per diventare un’istruttrice di volo, pensando di trovarsi a vivere un’esperienza alla Top Gun, ma scoprirà molto presto che la realtà è ben diversa. 
Nonostante tutto, è determinata a fare di ogni giorno il migliore della sua vita, soprattutto dopo essere finalmente riuscita a sottrarsi al controllo della madre, un po’ troppo opprimente.
Vuole sperimentare tutto ciò che la nuova città ha da offrire, inclusa la squadra di baseball e il suo lanciatore di punta, Rafe Hembrey.

Rafe non è pronto per i sentimenti che Alice risveglia in lui. È ancora in attesa della convocazione nella Major League, e quella in corso dovrebbe essere la sua stagione decisiva. Eppure scopre che c’è qualcos’altro nella sua vita che può renderlo felice…








Io amo gli sport romance.
Appena ne vedo uno, corro a comprarlo, non ci sto a pensare un granchè. 
Quindi, quando mi è stato chiesto di leggere questo libro… beh, non ho resistito e mi ci sono buttata a capofitto.
E così vado a immergermi nella conoscenza di Alice… 
Una ragazza un po’ strana, la nostra Alice: una drogata di Google, sempre alla ricerca di curiosità su argomenti che non interessano a nessuno, cresciuta con una madre che sembra un incrocio tra Hitler e una Signorina Rottenmeier fortemente credente; la nostra protagonista ha però degli assi nella manica: è di una figaggine che solo nei libri trovi, ovviamente non ne è pienamente consapevole e cosa molto importante, non ha filtri quando parla. Tutto quello che le passa per la testa lei lo dice, così, con spontaneità… un fiorellino da prendere a testate insomma.
Ma la cosa più assurda di questo personaggio è un piccolo particolare del suo carattere e, soprattutto, il lavoro che ha scelto l’autrice per lei.
Siete curiose? Ebbene, lei ha questo piccolissimo e spiacevole difetto… ovvero… si fa la pipì addosso quando si spaventa.
Va bene, può capitare ed è veramente molto imbarazzante, no? Soprattutto se questa ragazza si spaventa molto facilmente.
Ma la cosa più “bella” è che questa fanciulla paurosa fa il pilota, un lavoro non proprio da tutti. 
Li per lì ho immaginato la moquette delle cabine di pilotaggio che hanno avuto la sfortuna di trovarsi sulla strada del suo addestramento.
Care moquette, sono con voi.
Per me, dato che l’autrice rimarcherà più volte su questo suo spiacevole deficit, il personaggio risulta molto, assolutamente assurdo.
E vabbè, andiamo avanti.
Alice decide di affacciarsi a una nuova avventura e prende la palla al balzo per fuggire dalla terrificante madre e mollarla in Ohio, per trasferirsi al sud, precisamente a Charleston, dove gli alligatori ti fanno “ciao-ciao” con la zampa per darti il benvenuto e dove i moscerini ti rendono anemica per tutte le punture che ti becchi, e solo per provare l’ebrezza di una passeggiata sulla spiaggia.
Alice si trasferisce con la scusa di aver trovato l’occasione della vita, diventando istruttrice di volo per un nuovo modello di aereo, in realtà però, questo lavoro la entusiasma come a me entusiasma farmi strappare via le unghie.
Nonostante tutte queste piccolezze, la città è un piccolo gioiellino e Alice se ne innamora all’istante, però è anche affamata di fare nuove conoscenze perchè ha avuto, povera stella, una vita abbastanza sterile e castigata a causa della madre, per cui si butta nella movida di Charleston… ovvero lo stadio.
Per una casuale coincidenza, o il karma, non saprei, si ritrova a entrare allo stadio, sedersi di fianco a una signora super mega tifosa e inizia ad innamorarsi del baseball.
O per essere sincere, del culo dei giocatori di baseball.
E qui entra in gioco Rafe Hembrey, detto Bullet, l’uomo dell’anno della città, bello e impossibile, sbruffone, spocchioso.
Lanciatore di punta degli Swampgators, Rafe sta combattendo per farsi notare, perchè quest’anno è il Suo anno. Quello dove tutti dicono che verrà scelto per la Major League, quello che segnerà finalmente una svolta alla sua carriera.
Non ha bisogno di distrazioni, non vuole una donna se non sia per una botta e via e… eccetera eccetera… sappiamo già il modus operandi degli stronzi no?
E sappiamo tutte poi come va a finire… ma vabbè.
Rafe si accorge subito della ragazza in tribuna seduta vicino a Dutch, la super tifosa, e ha il “piacere” di riincontrarla poco dopo, nel pub del suo amico e compagno di squadra Andy, quando la nostra dolce Alice, praticamente gli vomita addosso tutto quello che ha nella bocca, ovvero birra e noccioline.
Ehilà! Io e le figure di cacca andiamo a braccetto! 
Lì, in quella frase e in quel paragrafo mi sono soffermata parecchio. Che schifo. Vabbè…
Dopo questo bell’incontro, inizia la loro amicizia. 
Lei si invaghisce perdutamente dopo mezzo secondo, lui pensa a come scoparsela al più presto. 
Tra figuracce, finti orientamenti sessuali, incidenti con l’autoabbronzante e poco altro, arriviamo a un’altra scena clou che riguarda il parasailing, dove entra in scena la pioggia dorata e il petto di Rafe.
E io ero allucinata.
A questo punto, vi giuro che volevo chiudere il libro e  ammettere la sconfitta.
Poi sono andata avanti ed è successo il miracolo.




Non so se l’autrice abbia cambiato stile narrativo perchè si era accorta che non andava o che altro, comunque il regime è cambiato, abbiamo ingranato la marcia giusta e finalmente, ci ritroviamo tra le mani un libro carino e assolutamente godibile.
Abbiamo faticato un po’ ad arrivarci, ma in un attimo arriviamo alla conclusione con il sorriso sulle labbra.
Dalla pioggia dorata all’epilogo, ovviamente succedono un mare di cose e io non ve le svelerò perchè sono un po’ perfida e perchè è giusto che voi vi godiate il bello di questo libro.
Vi dico solo che si tratta di una bella storia romantica, molto sensuale e maliziosa, le uscite di Alice non sembrano più cose dette al vento, perchè finalmente ha trovato qualcuno che l’ascolta veramente.
Rafe dovrà affrontare molte scelte, sia lavorative che personali e dovrà fare delle rinunce dolorose. 
L’epilogo ci da qualche indicazione sul secondo capitolo della serie, che riguarderà il migliore amico di Rafe, Andy.
Concludo dicendo che, nonostante l’inizio mi abbia veramente delusa, da circa metà libro ha nettamente trasformato la storia.
L’autrice si è un po’ arrampicata sugli specchi ma ce l’ha fatta.
Il mio consiglio è che, se percepite un po’ assurdità nella prima parte, non fateci più di tanto caso, andate avanti perchè poi l’attesa verrà ripagata.
Questo libro non è un capolavoro, ha una protagonista che all’80% delle volte sembra psicopatica, però, nonostante tutto è stato una lettura piacevole. Quindi abbiate coraggio siate pronti ad affrontare una nuova avventura con Alice e Rafe.




















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