Recensione Una Famiglia Felice di Jean Hanff Korelitz edito Piemme

Ciao a tutti
La nostra Violet ha letto e recensito per voi il libro " Una Famiglia Felice" di Jaen Hanff Korelitz
edito Piemme

 

Titolo: Una Famiglia Felice

Autore: Jean Hanff Korelitz

Genere: Thriller

Casa editrice: Piemme

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Grace Reinhart Sachs conduce una vita praticamente perfetta a Manhattan, dove fa la psicoterapeuta, abita in una bella casa e ha una splendida famiglia composta da Henry, il figlio dodicenne, e il marito Jonathan, oncologo pediatrico di fama. Non solo: è anche in procinto di pubblicare un libro di consigli per tutte quelle donne - come accade molto spesso alle sue pazienti che si fidano troppo degli uomini. Non fidarti della prima impressione. Ascolta il tuo istinto anche quando ti dice cose che non vuoi sentire. È più facile annullare una festa di nozze che dieci anni di matrimonio. Frasi che ha ripetuto tante volte alle sue pazienti, senza mai pensare che, un giorno, sarebbero valse anche per lei. Quel giorno arriva quando suo marito, improvvisamente, una sera non torna a casa da un convegno nel Midwest. Tentando di rintracciarlo, Grace scopre che si è lasciato dietro il BlackBerry e, soprattutto, che da settimane non si fa vivo in ospedale... Quando, nelle stesse drammatiche ore, la madre di un compagno di scuola di Henry viene trovata morta nel suo appartamento, vittima di un'aggressione, la paura di una verità terribile si fa strada dentro Grace. Forse è il momento di ascoltare quella voce fastidiosa che le sussurra all'orecchio cose che non vuole sapere.

Jonathan. L'amore.

Grace, psicoterapeuta, di buona fama, libro in uscita, riviste in voga che bussano alla sua porta. Una famiglia benestante alle spalle, un figlio, Henry, che frequenta una delle più rinomate scuole private di New York, un marito, oncologo pediatrico, che dedica loro tutte le attenzioni che si potrebbero desiderare e che vive il proprio lavoro come una missione.

Grace, che partecipa ai comitati scolastici, accompagna Henry a scuola tutti i giorni, e poi a violino e rende grazie per questo figlio, un dono, purtroppo unico, per la sua intelligenza e il suo carattere e lo incoraggia, come ogni madre che vuole il meglio per i propri figli.

Grace, che conosce l'amore assoluto nei confronti del marito, riconosciuto nell'attimo stesso in cui l'ha visto come 'lui', quello definitivo e unico.

Grace, che sostiene che quando una coppia 'scoppia' non è mai per caso, ma lo si poteva prevedere, perché gli elementi ci sono sempre tutti fin dall'inizio, perché se non ci si facesse abbagliare e si ascoltasse maggiormente il proprio istinto si soffrirebbe molto meno. E intitola il suo libro "Avresti dovuto saperlo".

Grace, che dispensa consigli, è paga della sua vita, osserva criticamente quella degli altri, la filtra attraverso il suo occhio e il suo sapere.

Grace, che dall'alto di una vita perfetta precipita, a perdifiato, senza paracadute, in fuga, al freddo e con il figlio da proteggere.

Grace, che, nascosta giorni interi sotto le coperte, mentre Henry rinasce, prima si nasconde a se stessa e poi piano apre gli occhi sulla propria cecità. E riparte da zero, che poi zero non è, ma è un percorso a ritroso prima e dopo il momento in cui si è imbattuta in quel ragazzo, magro, la barba sfatta e i jeans, che sarebbe diventato il suo tutto. E avrebbe cambiato la sua vita per sempre.

Jonathan. L'amore malato.

Un libro proprio bello, che ti coinvolge, ti appassiona, ti graffia. Proprio come succede a Grace, la protagonista. E insieme a lei ti scopri inerme di fronte alla vita, al ribaltamento delle convinzioni, allo smantellamento delle certezze. E allo stesso tempo, come lei, senti che la vita è più forte e impari che l'importante non è ciò che pensa la gente quando esci da una stanza ma l'importante "...è essere davvero presenti nella stanza, quando ci siamo e non pensarci troppo quando ne usciamo. Qualunque sia la stanza, si tratta di esserci, tutto qui."

Violet.

Massimo delle stelle.