Federico ha letto e recensito per voi il libro " Luna Blu " di Lara Nemain...
Titolo: Luna Blu
Autore: Lara Nemain
Genere: MM fantasy
Self-publishing
Link per acquisto: Amazon
Se gli Dei esistessero, in mezzo a noi, e non fossero ciò a cui abbiamo sempre pensato? Se fossero creature spaventose e crudeli, incapaci di capire gli uomini?
In una New Orleans sfumata e lontana, Alan vive una vita misera assieme alla madre,ma quando lei muore in un incidente d'auto, il giovane rimane vittima del patrigno violento che trasforma la sua vita in un inferno, facendogli scoprire un mondo dove i mostri e gli dei esistono, crudeli manipolatori di uomini. L'unica cosa che gli dà infine la forza di lottare e di liberarsi da quello che sembra un ineluttabile destino è un mezzo demone, che si innamora di lui. Tra gli intrighi del mondo soprannaturale i due ragazzi cercheranno una via di scampo, mentre Alan cerca di capire se, veramente, lui sia soltanto un insignificante pezzo di quella partita.
Una delle prime raffigurazioni visive moderne di un licantropo la si deve a Lucas Cranach il Vecchio, incisore rinascimentale tedesco. Nella sua opera databile ai primi anni del ‘500 l’artista raffigura l’essere mostruoso: un uomo dai lunghi capelli e dai vestiti strappati, costretto sulle quattro zampe, circondato da cadaveri fatti letteralmente a pezzi e con, tra le fauci, un bambino sanguinante e urlante: la faccia stravolta dal dolore.
Il licantropo, o lupo mannaro, secondo la tradizione sarebbe quindi un uomo che durante le notti di luna piena si trasformerebbe: la parte bestiale prenderebbe il sopravvento su quella umana e per una notte ogni ventisette seminerebbe il terrore tra la popolazione, affamato di carne umana.
Una terribile “patologia” con cui si può venire a contatto esclusivamente se contagiati attraverso il morso di un altro uomo lupo. Ecco quindi spiegata la terribile mostruosità di tutto questo: un virus, una peste diffusa da poveri esseri senza nessuna reale colpa se non quella di essere stati a loro volta vittima di una fatale zannata che li ha per sempre destinati alla dannazione.
Fin dagli antichi greci le storie di licantropi (con le dovute modifiche ascrivibili al periodo storico) hanno sempre affascinato gli amanti del brivido: da tempo immemore vengono narrate le loro terribili gesta, da sempre i bambini rabbrividiscono nell’immaginare i bestiali ululati di questi esseri notturni, terrificanti metafore viventi della natura umana, metaforiche allusioni alla repressa natura animale presente in ognuno di noi.
All’interno di questo contesto si inserisce l’autrice del libro recensito oggi.
Lara Nemain scrive Luna Blu, un’opera lunga ma non complessa: diverse centinaia di pagine che hanno per protagonisti ancora una volta loro: i lupi mannari. In chiave moderna potrebbe dirsi forse una sorta di mitologia antica.
Il protagonista Alan è un licantropo suo malgrado, condannato dall’ex convivente della madre, Petar, alla dannazione della luna piena.
Figlio di un’ex prostituta da cui ha ereditato un profumo corporeo che lo rende appetibile a tutti i suoi compagni di sventura: non dal lato gastronomico (se così si può definire) ma da quello sessuale; Alan riesce infatti, grazie o per colpa del proprio odore a far letteralmente impazzire di lussuria i propri simili.
Dopo la morte dell’amatissima madre si ritrova a convivere suo malgrado con Petar: un essere bestiale, violento e animalesco che coltiva verso Alan sentimenti di puro odio ed autentica piacere sessuale legato allo stupro. Ecco che quindi Alan si costringe continuamento al suo servizio, un Cenerentolo ossessivamente picchiato e violentato da quello che viene inizialmente descritto come il suo padrone.
Nell’esatto istante in cui valuta seriamente di porre fine alle proprie sofferenze prima fisiche ma, soprattutto, psichiche ecco la storia si dipana: il filo si srotola ed entra in campo quello che potrebbe definirsi la chiave di volta del romanzo: Rudra, esponente di una Corte Nera in atavico conflitto con la Corte Bianca.
Il lettore si ritrova quindi spiazzato, convinto di aver tra le mani un certo tipo di libro si ritrova catapultato in una realtà ben più complessa e articolata, descritta con funzionale semplicità dall’autrice.
Luna Blu varca quindi la soglia del romanzo violento ed erotico per trasformarsi in un vero e proprio fantasy contemporaneo. I temi trattati sono diversi e forse superficialmente accennati, leggasi l’eterno conflitto tra ciò che è bene e ciò che è male. Tuttavia la tematica che ha colpito maggiormente chi sta scrivendo è quello della liberazione sessuale: forse nemmeno voluta o cercata dall’autrice.
Liberazione di un povero adolescente, nemmeno uomo né tantomeno umano, costantemente brutalizzato nel fisico e nell’animo che nulla cerca se non un amore che gli è stato strappato, costretto dalla propria condizione ad isolarsi dai propri coetanei, impossibilitato a frequentare compagnie a lui decisamente più consone.
Questo romanzo riesce quindi a coinvolgere il lettore o la lettrice non solamente trattenendolo con la descrizione erotica dei rapporti sessuali ma anche e forse soprattutto attraverso la solitudine di un protagonista in cerca di verità, giustizia e soprattutto libertà.
Federico Martignon
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