Recensione in Anteprima: Bad Romance di Jen McLaughlin



Titolo: Bad Romance
Autrice: Jen McLaughlin
Editore: Newton Compton Editori
Genere: New Adult
Formato: ebook 
Pagine: 268
Prezzo: ebook € 2,99  
Data di uscita: 28 Settembre 2017

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Dall’autrice bestseller di New York Times e USA Today

Una brava ragazza si innamora del ragazzo più sbagliato che ci sia: il suo fratellastro. 

Sette anni nell'esercito cambiano un uomo. Ma una ferita alla spalla mette fine alla carriera da cecchino di Jackson Worthington, e viene rimandato a casa, a combattere una battaglia che gli è fin troppo familiare: stare lontano da Lily Hastings. È pur sempre l'angioletto del suo ricco paparino, innocente, assolutamente adorabile, tanto pulita quanto Jackson è sporco. Ed è sempre la sua sorellastra, proibita, ma mai dimenticata, non dopo il bacio appassionato per il quale a diciotto anni è stato cacciato di casa. All'epoca non era riuscito a resisterle. Come potrebbe resisterle ora?
Lily sta per sposare un uomo che non ama, e impegnarsi in un lavoro stressante che odia, tutto per compiacere suo padre, che controlla tutta la sua vita. Come se non bastasse, il suo primo amore è tornato, con un corpo scolpito e appena una traccia del ribelle che ha segnato il suo destino con le sue labbra. Il tempismo di Jackson non potrebbe essere peggiore... o migliore. Perché Lily ora è cresciuta. Muore dalla voglia di assaggiarlo di nuovo. E per la prima volta, è pronta a essere una cattiva ragazza.








Io quest’autrice la amo. Con Carrie e Finn mi aveva strapazzato il cuore, mi aveva fatto innamorare follemente del suo stile di scrittura, della sua ironia e della sua vena sensuale senza scadere nel degrado.
Ho veramente adorato il modo in cui ha scelto le varie fasi della trama, arricchendola e massacrandola, sempre con un tocco di classe e maestria nel tessere la storia.
È stato quindi un immenso piacere affrontare questa sua nuova opera.

La storia parla di due fratellastri, la madre di Jackson si sposa con il padre di Lilly che loro sono già grandi. Jackson è appena diventato maggiorenne, mentre Lilly è una splendida quindicenne. 
Lui non è mai stato un ragazzo problematico, diciamo che è più un sopravvissuto dei miliardi di matrimoni di sua madre, sempre alla ricerca del prossimo marito e che trattava il figlio come l’errore della sua gioventù.
Lilly è la figlia perfetta: brava a scuola, ubbidiente, sempre sorridente e non ha mai osato ribellarsi al padre autoritario.
Se il signor Hastings dice: Salta!, lei fa un triplo carpiato, così è sicura di aver fatto giusto.
I due ragazzi, nonostante i genitori che si ritrovano, riescono a legare, diventano molto affiatati fino a che… ci scappa un bacio in piscina, uno di quelli che non si scorda nella vita, uno di quelli che ti rimane tatuato addosso e che cercherai di rievocare per sempre.




Proprio sul più bello, arriva però il vecchio Walt, il padre di Lilly, che una volta allontanata la figlia, caccia brutalmente di casa il suo figliastro.
Addio, non farti mai più rivedere e via dicendo.
Ovviamente, la madre non si oppone, perchè il suo nuovo marito ha la precedenza sul proprio figlio e così Jackson se ne va, come in realtà voleva già fare, ma adesso lo fa sotto minaccia e così parte e si arruola nell’esercito, e non si volta indietro.
Tutto questo succede nel prologo.

Il primo capitolo inizia sette anni dopo, quando Jackson è costretto a tornare a causa di una ferita in guerra. No, non iniziate… tranquille, niente filippiche da stress post traumatico o altro, questo è un libro molto easy.
E grazie a un incontro in discoteca, con tanto di rissa, Jackson e Lilly si ri-incontrano dopo sette lunghissimi anni di silenzi, da parte di lui.
Sì, perchè Lilly, la dolcissima e meravigliosissima Lilly, aveva scritto lettere di struggente amore al fratellastro per anni, a cui lui però, non aveva mai risposto.
In pochissimi minuti, riscoprono tutti e due i sentimenti del passato e la ragazza, trova un modo per riallacciare i rapporti con il recalcitrante fratellastro.
In pratica, gli offre un posto in cui vivere che, guarda caso è casa sua e… ops, lei ci vive pure da sola.
Jackson è titubante ma alla fine, piuttosto che vivere in una pidocchiosissima stanza di motel, accetta. E da qui in poi saranno guai seri, perchè loro due si amano, si sono sempre amati ma… sono fratellastri.



Dunque, ho deciso che non vi racconterò molto di più della trama, perchè sarebbe ingiusto spoilerare tutto, però vi darò le mie impressioni con alcune allusioni… perchè non sono capace a fare diversamente, mi spiace.
In questo libro avevo veramente paura di una cosa, ovvero il legame che lega i due personaggi principali. Poco tempo fa mi era capitato di leggere una storia su fratellastri e… è stato veramente irrilevante. Potevano essere pure compagni di banco all’asilo che alla trama non avrebbe nuociuto.
In questo caso invece, entrambi i protagonisti, si fanno giustamente un sacco di problemi per questo loro ruolo familiare, come è giusto che sia.
La prima metà del libro l’ho adorata: l’agonia, la paura, le difficoltà per la loro familiarità ed estraneità allo stesso tempo.
Il loro riscoprirsi e sfidarsi, il loro combattere contro le regole sociali, a modo loro. 
Insomma, ero veramente entusiasta di questo libro e l’ho divorato.
Solo che poi, una volta giunti più o meno alla metà del libro ecco che si ammoscia… non so come spiegarmi ma perde di mordente.
Il problema di base è uno, anche se ci si potrebbe soffermare su più punti, l’autrice continua a battere chiodo su una cosa sola. E sinceramente… dopo un po’ ci si rompe le balline.
Avrei voluto scrollare Jackson perchè la smettesse di essere petulante ed egoista, e allo stesso modo, scuotere Lilly e farle aprire un po’ gli occhi e farle capire che a essere martiri, non giova a nessuno.
Quindi ho iniziato a sbuffare un po’ e ad arricciare il naso, classico mio stile. 
Nota positiva è la metodologia di scrittura che, nonostante tutto, non smette di attirare gli occhi alle parole. 
Sono giunta quindi al finale, aspettandomi quasi tutto quello che poi succede e questo mi ha un po’ innervosito.
Però lo smacco al vecchio Walt ci stava tutto e ho goduto infinitamente.
In conclusione, salvo questo libro perchè è stato molto gradevole, perchè adoro la McLaughlin e il suo stile, perchè finalmente si legge una storia su fratellastri con  protagonisti che si fanno dei problemi reali sulla situazione.
Perchè è una bella storia d’amore, ben strutturata e non eccessivamente drammatica. 
Perchè finalmente la Newton ha tradotto con criterio ed editato con cognizione.
Perchè Jackson e Lilly sono gli opposti ma i tasselli perfetti che si incastrano come un puzzle da diecimila pezzi.
Perchè a volte fa bene sognare, e questa è una storia che ce lo fa fare.


P.S. SPOILER!!! NON CE LA FACCIO! UNO FATEMELO FARE!!
MA VI AVVISO…. SE NON VOLETE SPOILER NON LEGGETE!! VIA! SCIO’!!! VADE RETRO!!!!





Ecco… ora ho la coscienza pulita.
Una cosa che riscontro in tantissimi libri e che mi irrita da morire è la gravidanza improvvisa. Quella che è quasi sempre una cosa che stona nel libro… perchè cacchio, hanno già un mare di cacca in cui navigare, ma un bel bimbo ci sta, con tanto di salvagente e paparette.
No, a volte non funziona e qui l’ho trovata anche una forzatura immensa.
Non ha dato nulla alla trama, non ha portato a niente di più di quello che già avevano ottenuto. Solo la mia alzata di occhi con tanto di sospiro annoiato.
Perchè un bambino, non è una boa di salvataggio, ne’ un garante, ma è una vita a cui bisogna pensare e che a volte, solo a volte, è più una nota drammatica che una nota positiva. Qui, in questo caso, avevano già trovato il loro lieto fine, ma l’autrice ha voluto dare anche questo… dopo pochissime settimane che erano assieme, un mese appena che si frequentavano e dopo sette anni di silenzi.
Questi due non si conoscono e diventano genitori… nella vita reale è una roulette russa contro il destino. Nel libro ovviamente è tutto cuori e fiorellini… però… 
Comunque, per chi ha voluto rovinarsi la sorpresa e fare i curiosoni… leggetelo e se ne avete voglia, fatemi sapere se  anche voi condividete la mia impressione o sono solo io che sono la solita rompiballe.























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