RECENSIONE: IL RIBELLE DI ALENDER - di Vittoria Agostinelli

 


Titolo: Il ribelle di Alender
Autrice: Vittoria Agostinelli
Genere: paranormal romance, M/M
Collana: Afrodite
Editore: Sága Edizioni
Prezzo ebook: 2,99 €
Prezzo cartaceo: 16,00 €
Pagine: 418
Data di pubblicazione: 22 Giugno 2023










I regni di Alender e Artame, dopo anni di guerra, hanno raggiunto una parvenza di pace, anche se l’antica inimicizia è ben lontana dall'essere dimenticata. Markos, che nonostante le sue origini artamesi è il comandante delle truppe di Valliìn, capitale di Alender, è da tempo sulle tracce di un gruppo di ribelli che vogliono porre fine alla vita del re. Il loro capo indossa una maschera di lupo ed è un astuto e abile guerriero che nessuno e mai riuscito a catturare. Ma sanguinosi intrighi vengono orditi nell'ombra e niente è come sembra. Una tragedia colpisce la famiglia reale, strane alleanze con Artame sorgono, e il popolo diviene oggetto di terribili mire.
Markos vuole andare a fondo della questione e nel farlo si avvicinerà sempre di più al giovane capo dei ribelli, che ha giurato di vendicare l'assassinio dell'uomo che amava.
A volte bisogna avere il coraggio di andare contro ciò in cui si crede per riuscire a vedere la verità.
E a volte quel coraggio possono dartelo solo gli occhi del tuo nemico.




La pioggia iniziò a cadere, pesanti gocce che impastavano la terra e lavavano via il sangue, confondendosi con le lacrime che riempivano i suoi occhi spenti.


Amore e avventura!
In “Il ribelle di Alender” l’autrice, Vittoria Agostinelli, da mostra di una maturazione stilistica importante. 
Uno sbocciare che si manifesta con ottimi risultati visibili nella resa dello svolgimento, uno svolgimento ricco di azioni ed emozioni, accadimenti e intrecci che si dipanano lungo un arco di tempo ben delineato e contestualizzato.
La crescita stilistica di Vittoria Agostinelli nulla toglie alla peculiarità del suo stile che da sempre amo. 
Uno stile essenziale e scevro da infiorettamenti superflui, una penna che riesce, sempre e comunque, a trasmettere speranza e rinascita con un tocco di delicata dolcezza. 
Una tenerezza intima propria dei suoi personaggi, uomini forti e fragili, spaventati e risoluti.
Le emozioni, e i sentimenti, sono trattati con delicatezza e riserbo, sue caratteristiche decisive ed essenziali che ci permettono di vivere con stupore la contestualizzazione degli eventi narrati. 
Respiriamo, così, con estremo realismo un’ambientazione che ci si prospetta viva e vivida, tangibile e, perché no, possibile.

Tristezza. Una tristezza infinita, profonda, senza scampo. Quel ragazzo, Arven, aveva sempre agito mosso solo dall’amore. O comunque, dall’odio scaturito dalla perdita crudele di quell’amore.


In questo romanzo dai richiami fantasy e dai tocchi medievali, percepiamo il richiamo di epoche lontane, epoche che ci riportano alla memoria storie di miti e leggende, di re e amori, di battaglie, intrighi e tradimenti.
Grazie al suo stile narrativo sempre lineare e schietto, l’autrice ci trascina in una vicenda narrataci con tocchi di leggerezza, attimi che ci lasciano scoprire le fragilità dei suoi protagonisti. 
Uomini semplici e indomiti, uomini onesti disposti a ogni sacrificio per avere giustizia e scoprire la verità.
Un tradimento, e un dolore straziante che frantuma l’anima di un innocente in infinitesimali pezzi, è la scatenante che ci permetterà di vivere un’avventura ricca e sfaccettata. 
Una storia piena e corposa, minuziosamente descritta e arricchita di molteplici personaggi a cui ci affezioniamo senza riserve. 
Ogni attore è ben contestualizzato e caratterizzato, riuscendo così a movimentare il susseguirsi degli eventi attraverso sfaccettature e azioni, misteri e tensioni.
Essenzialmente “Il ribelle di Alender” è una storia di vendetta, una vendetta che è giustizia e riscatto. 
È la storia di un amore perduto e della lotta per ottenere una pace interiore che sfugge inevitabilmente. 
È la storia di Arven e della sua ribellione contro una corruzione dell’anima che prevarica ogni rispetto e giustizia, un egoismo che gli ha tolto ogni speranza e futuro, ogni sogno.
Il ribelle di Alender” è però anche una storia di speranza e rinascita, di seconde occasioni che rischiano di scivolare tra le dita nella concitazione di una guerra senza esclusione di colpi, azione e pericoli, paura di amare ancora e sensi di colpa.
Ho amato molto la storia di Arven e Markos e mi è spiaciuto molto separarmi dai coprotagonisti, uomini di cui amerei scoprire di più, uomini che meritano di sentir raccontare il loro meritato lieto fine. Avventuroso!

“Vorrei poter fare mia ogni goccia del tuo dolore, per toglierlo a te.”













Copia Arc fornita dalla Casa Editrice



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