RECENSIONE: DE FOI ET DÉVOTION - di Chiara D’Agosto

 


Titolo: De Foi et Dévotion
Autrice: Chiara D’Agosto
Tag: scena di threesome mmf, morte dei genitori, gravidanza di un personaggio secondario
Genere: romance MM
Avvertimenti: BDSM, Age gap
Editore: ‎Lux Lab 
Pagine: 214
Prezzo e-book: € 2,99
Prezzo cartaceo:  € 13,00
Data di pubblicazione: 22 Settembre 2023






Alle soglie del 2000, Jules ha appena compiuto vent'anni, e della vita gli sembra di sapere tutto e niente al tempo stesso. Ha scandito ogni suo momento in quattro quarti, passo di danza dopo passo di danza, in una stabilità totale che non sa come abbattere.

E poi c'è Henri. Ed è mai esistito uomo più incredibile del suo Henri?

"La visione completa, intima, vera, di un artista totale… a colori o in bianco e nero, Henri Géroux ha saputo catturare l’essenza della bellezza, dell’erotismo, e della vita"

Harper's Magazine





C’era una malinconia, in quella posa, in quel cercare di afferrare una cosa che non ci potrà mai appartenere, che forse non esiste nemmeno.


Un pas de deux!
È con questa espressione che riassumerei “De foi et Dévotion”, una storia dai contorni sfumati e fumosi che tratteggia la sua ambientazione tra i silenzi e le incertezze, le paure e i desideri più sopiti.
Attraverso uno stile narrativo musicale e melodico, una melodia cupa e dai toni bassi, l’autrice Chiara D’Agosto ci irretisce tra i non detto e le sensazioni di ciò che non si conosce ma si percepisce, di ciò che anche Jules cerca da sempre senza riuscire a definirne i contorni. 
Le emozioni, belle o brutte, sono un memento di un qualcosa di cui la sua anima era già consapevole, il germoglio di una certezza che racchiudeva nel più profondo di sé.
Henri lo destabilizza e confonde, ma risveglia anche la sua vera essenza, la sua natura conturbante e bisognosa di esprimersi totalmente nonostante le incertezze e le insicurezze.
Respiriamo un’aria di sottile concupiscenza che si muove sinuosa e silente, fatta di sguardi e gesti misurati. 
Un’intensità emotiva che entrambi i protagonisti riconoscono come la parte più vera di sé, la loro intima essenza.
Jules scopre e si scopre, sperimenta e lentamente sboccia alla vita attraverso un senso di attesa che si muove con leggiadria e si colora di inquietudine, accettazione e rifiuto per ciò che si desidera e che si nasconde agli occhi di una morale giudicante.

A quello che Henri sapeva darti, il suo modo di mescolare le cose, tenerti a galla, riportarti a riva, lui che ti faceva vedere un’esistenza che fosse sopportabile vivere, dove la sofferenza era una condizione corporea, e niente più.


Dolore! Una ricerca che costringe e libera. Una direzione che corpo e mente bramano. 
Un dolore che è attesa e che permette di librarsi leggiadro e combattere quell’attesa che è mancanza.
De foi et Dévotion” è una storia conturbante, privata e “proibita”. 
Una vicenda che ci viene raccontata con una peculiare scelta prospettica che ci cala, con intensità, all’interno degli eventi narrati e delle emozioni vissute. 
Siamo spettatori e attori che si muovono tra le ombre e le dissolvenze in un susseguirsi di attesa e speranza.
Il bisogno che ha di Henri diviene per Jules come una droga, una dipendenza emotiva e fisica inesprimibile e irrinunciabile. 
Il desiderio di compiacere Henri è il suo tutto, ciò che lo ancora alla vita e alle emozioni travagliate che lo definiscono. 
Il desiderio di compiacere Henri è il suo tutto insieme alla danza, le regole invalicabili e la sicurezza che Henri mostra all’apparenza, la maturità di vita ed esperienze, e la forza, sono mura atte a difenderlo dalla vita e dal dolore, dal rifiuto e dalla solitudine. 
Quando lentamente le crepe eroderanno ogni apparenza, scopriamo, insieme a Jules, le sue fragilità e il desiderio di stringere quell’amore a lungo cercato. Intenso!

Ma sei stato la sua Nikiya dal primo momento, dalla prima stretta di mano sotto la neve, tutti quegli anni fa. Il tuo Solor nel regno delle ombre, adesso, e tu con lui. Lo seguiresti ovunque.











Copia ARC fornita dalla Casa Editrice


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