RECENSIONE IN ANTEPRIMA: WABI SABI – La bellezza delle cose imperfette - di Valentina Pangallo

 


Titolo: Wabi Sabi – La bellezza delle cose imperfette
Autrice: Valentina Pangallo
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Collana: Rainbow
Genere: Storico
Lunghezza: 186 pagine
Prezzo Ebook: € 3.99
Prezzo cartaceo: € 12.00
Data di pubblicazione: 23 Novembre 2020

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Nella ridente città di Edo del periodo Tokugawa, Ryuu vive nell’hanamachi del piacere, in una okiya, e si prostituisce per vivere. Il suo aspetto bellissimo nasconde un’anima tormentata e frammentata di emozioni negative che lo rendono apatico e apparentemente incurante di tutto, persino della crudeltà e della violenza che vengono riversate su di lui.

Ryuu sopporta in stoico silenzio gli abusi verbali della sua okaasan e il disprezzo delle sue compagne, nonché gli epiteti dei clienti, che gli vengono gettati addosso per nascondere le pulsioni che la sua procacità stimola in loro. Ma tutto cambia quando le attenzioni del suo cliente principale diventano morbose, annichilendolo e portandolo all’esasperazione e, soprattutto, quando una bambina traumatizzata e un samurai disonorato entrano nella sua vita. Chi è, poi, questo rōnin? E cosa vuole da lui? È, davvero, solo curioso?

Costretto a scegliere tra la vita che conosce e una dolorosa rinascita, Ryuu rischia di lasciarsi affogare nei rimpianti e nella solitudine, sebbene ci sia una mano grande e calda pronta ad afferrarlo. Riuscirà, un uomo così imperfetto, a trovare la pace?




Si raggomitolò su se stesso e chiuse gli occhi, concedendosi i frammenti della sua anima infranta.


Antico Giappone, terra di samurai, tradizioni e onore, una cultura lontana da noi nel tempo e nella comprensione. 
Un popolo in cui sguardi e piccoli gesti erano discorsi rivestiti di rispetto, paura e sottomissione.
È in quest’epoca lontana che l’autrice, Valentina Pangallo, ci proietta grazie ad uno stile narrativo perfetto e limpido, una scrittura curata e ben contestualizzata in ogni scena o parola.
“Wabi Sabi. La bellezza delle cose imperfette” è una vicenda che va ascoltata e assaporata, una storia che ci parla di strazio e dolore, disperazione e debolezza attraverso pochi tocchi e sguardi fugaci.

“Ognuno di noi deve portare una maschera, se vuole sopravvivere. Tu devi crearti la tua e portarla con orgoglio, custodire dietro di essa ogni tua debolezza per nasconderla a occhi indiscreti, ed erigere muri per proteggere le tue debolezze.”


Ryuu, conosciuto come Maimi, è una puttana, un uomo che ha perso ogni onore e si nasconde dietro a una maschera di indifferente compostezza e alterigia, vittima di una tradizione di onore che condanna la sua “perversione” ma ne gode nell’ombra. 
Il suo atteggiamento algido nasconde il disprezzo che prova verso se stesso e la sua condizione, una condanna feroce verso un amore che non sa tradire. 
La sua vita è giunta al gradino più basso di rispetto e onore, una vita che si è scelto per sopravvivere ed espiare.
Nella sua vita miserevole entreranno a forza una bambina ribelle e un ronin, un samurai alla deriva, che si insinueranno nelle crepe di un cuore che non ha mai smesso di sentire e soffrire.
Tra i rimpianti, l’istinto di protezione verso una giovane vittima della crudeltà umana, e i sentimenti che lo spingono verso un uomo spezzato dagli occhi del color del ghiaccio, Ryuu dovrà confrontarsi con l’ossessione e la follia di un uomo potente. 
Un uomo bramoso di possederlo con dolore e svilimento, decretandone le sorti e incidendogli le carni e l’anima.

“Le nostre anime sono costellate di buchi e crepe, ma è questo che siamo, noi guerrieri: frammenti di esseri umani.”


Ryuu è disposto ad ogni sacrificio per proteggere chi ha imparato ad amare, anche rinunciare alla sua stessa vita per salvarli.
Tra morte e distruzione e un fuoco che divora ogni cosa, Ryuu lotterà contro se stesso per donare a Kuroda Kazu, il ronin, e la piccola Hana, la possibilità di sopravvivere, piegandosi e umiliandosi.
Sarà nel dolore e nella riscoperta dell’amore che troverà la forza di perdonare se stesso e rinascere a nuova vita dalle crepe di un’anima infranta.
“Wabi Sabi. La bellezza delle cose imperfette” è una vicenda agrodolce, una storia che scorre con lievità lungo la sofferenza e lo smarrimento dei suoi personaggi. 
Una vicenda profonda e introspettiva, una storia di rinascita, fiducia e speranza. Bellissimo!

“Non comprendi?” domandò Ryuu in un gemito. “Io sono rotto... Sono niente di più che una cosa imperfetta.” 

[…] “Sei tu che non comprendi, Ryuu,” gli sorrise. “C’è bellezza nelle cose imperfette.”













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