Titolo: I delitti degli sterpi
Titolo originale: The Deadwood Murders
Serie: Kendall Parker Mystery #2
Autore: Jon Michaelsen
Traduttrice: Claudia Milani
Collana: Rainbow
Genere: Mystery
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Lunghezza: 341 pagine
Prezzo Ebook: € 4.99
Prezzo cartaceo: € 12.00
Data di pubblicazione: 21 Novembre 2020
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Dopo che il suo ultimo caso lo ha lasciato particolarmente scosso, il sergente Kendall Parker della Sezione omicidi della polizia di Atlanta decide di prendersi un lungo congedo per provare a rimettere insieme i pezzi della sua vita e dedicarsi, oltre che alla ristrutturazione della sua nuova casa, a disintossicarsi dall’alcool.
La sua pace viene però interrotta da una convocazione improvvisa da parte nuovo tenente, il quale gli chiede di affiancare una Task force guidata dall’FBI che deve catturare un pericoloso serial killer. In una città dove la comunità gay è sotto assedio, Parker accetta quindi di frequentare sotto copertura bar e locali per stanare un insaziabile predatore.
Parker non è però il solo ad essere sulle tracce dell’assassino: anche il suo amico giornalista Calvin Slade, affiancato dalla bellissima e ambiziosa collega Michelle Renault, cerca di capire cosa sta succedendo e perché la polizia non abbia reso pubbliche le notizie sugli omicidi.
Purtroppo, quella che potrebbe essere la storia più importante della sua carriera, lo pone anche sulla strada di una pericolosa bestia.
Era qualcosa che andava oltre la tristezza e assomigliava alla rassegnazione, o alla presa di coscienza che tutte le cose belle hanno una fine, prima o poi. Più un desiderio di autodistruzione che una catarsi.
Stupendo!
Ritrovare lo stile narrativo unico e particolare di Jon Michaelsen è un piacere che aspettavo con gioia. La sua narrativa, e il taglio prospettico che dona alle sue storie, è ancora una volta focalizzato su un’atmosfera fumosa e cupa che viene accentuata dalle peculiarità del suo protagonista Kendall Parker.
Il dolore della perdita del compagno, la depressione che ne è conseguita, la pulsione autodistruttiva e l’alcolismo, sono molte delle sfaccettature che lo hanno fatto precipitare nel profondo di un baratro che ci era apparso, nel primo volume, senza fine e senza possibilità di ripresa.
Il tradimento e l’omofobia del suo collega, e di molte figure all’interno del suo distretto, lo hanno trascinato allo scoperto, lo hanno spogliato della dignità di scelta per il suo coming out, una dichiarazione atta a voler rivendicare quei diritti che dovrebbero essere inalienabili per ogni essere umano, e che dovrebbero essere rispettati a prescindere, senza se e senza ma.
Dopo mesi di congedo forzato a seguito dello scandalo che ha travolto le forze dell’ordine, viene reclutato per un incarico sotto copertura, deve tramutarsi in un esca per un serial killer che, ancora una volta, colpisce la comunità gay, seminando una scia di cadaveri lungo tutto lo stato.
Restare avvinti al passato serve solo a ritardare la guarigione.
In “I delitti degli sterpi” respiriamo un’aria più serena, uno sprazzo di luce e speranza che rischiara lentamente la vita di Parker.
La sua decisione di tornare a vivere, di provare a recuperare un po’ di dignità verso se stesso, e ricostruirsi una parvenza di vita, è un percorso difficile nel ricordo del suo amore perduto, di tutti gli sbagli compiuti, i sotterfugi e la segretezza, la paura a mostrarsi per quello che si è, orgogliosi e fieri.
Al suo fianco ritroviamo l’amico giornalista Calvin Slade, quell’amico ritrovato, e perdonato, con cui sta ricostruendo un rapporto di fiducia e rispetto e che lo affianca in un indagine che troppi, ancora una volta, vogliono passare sotto silenzio.
Indagare sui crimini efferati che sono stati compiuti lo porterà nuovamente vicino al punto di rottura emotivo e fisico, un bivio della sua vita difficile da superare se non fosse che al suo fianco cammina l’agente dell’FBI Hales, un giovane che lo destabilizza e confonde, un uomo che risveglia in lui emozioni che credeva morte per sempre.
[…] l’uomo è il peggior nemico di se stesso.
“I delitti degli sterpi” è in primis un libro giallo, una storia di suspense e mistero.
È però anche un cammino psicologico e introspettivo della vita del suo protagonista e della mente del serial killer, un uomo che ci lascia un fondo di amarezza e rimpianto per una vita sprecata, distrutta e alienata, una particolarità stilistica che diviene il tratto distintivo di Jon Michaelsen.
Come nel primo volume della serie respiriamo quel senso di desolazione e tristezza, di ingiustizia e ineluttabilità davanti alla crudeltà dell’uomo, una disumanità e un egoismo che ci colpisce e non ci permette di gioire fino in fondo per la risoluzione del caso.
Tra angoscia e crollo emotivo, attrazione e rimorso, qualcuno viene ucciso. Tra droga, aggressioni, rimpianto e tortura, riuscire a sfuggire al serial killer potrebbe richiedere un prezzo troppo alto, ma potrebbe anche portare Kendall a capire che ha ancora una possibilità per cambiare e, perché no, essere felice. Bellissimo.
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