RECENSIONE IN ANTEPRIMA: QUEL CHE DICONO TUTTI - di Martin Wilson



Titolo: Quel che dicono tutti
Titolo originale: What They Always Tell Us
Autore: Martin Wilson
Traduttrice: Chiara Messina
Collana: Reserve
Genere: Young Adult / LGBT
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Prezzo: € 6,99 - € 4,99 per un mese
Prezzo cartaceo: € 15,00
Lunghezza: 300 pagine
Data di pubblicazione: 31 Ottobre 2019

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Il popolare e atletico James sembra avere la vita perfetta, ma l’unica cosa che il ragazzo vuole davvero è ricevere la sua lettera di ammissione al college, così da poter lasciare l’Alabama una volta per tutte. In una città in cui è impossibile mantenere i segreti, tutti sembrano essere al corrente di quello che suo fratello Alex ha fatto durante la festa per l’inizio del nuovo anno scolastico, anche se nessuno sa spiegarsi il perché del suo gesto.

Allontanato dai suoi amici e con un fratello costantemente impegnato e distante, Alex è pronto ad affrontare il nuovo anno da solo. Ma Henry, il bambino che vive alla porta accanto, continua a presentarsi a casa sua in cerca di compagnia. E, quando Alex decide di darsi alla corsa campestre, nella sua vita entra anche Nate, un amico di James, che saprà rivelarsi più di un semplice compagno di squadra.

 





 

Sono tutti là fuori, a vivere, mentre lui è chiuso in casa con un bambino.


Bellissimo. “Quel che dicono tutti” rientra decisamente nel genere di storie che amo particolarmente leggere.
È più una vicenda di “denuncia” sul mondo difficile e doloroso degli adolescenti, una storia fortemente introspettiva che traccia la solitudine dei tre protagonisti.
Una solitudine che differisce ma li accomuna nella realtà alienante di un mondo in cui l’immagine, il pettegolezzo, la conformità a uno stereotipo di massa infierisce profondamente, e pericolosamente, sull’equilibrio di tre giovani menti, tre anime che non trovano, o perdono, il loro posto nel gruppo, che si sentono andare alla deriva in un mondo che gli appare sempre più sconosciuto e incomprensibile, illusorio e fragile.
Martin Wilson ci racconta la solitudine di Alex, l’emarginazione e la perdita del suo mondo di amici.
Lo seguiamo lungo un percorso nebuloso di presa di coscienza, di comprensione, scoperta e accettazione, difficile e spaventoso.
Lo affianchiamo nell’emarginazione come ombre empatiche che tentano di sussurrargli la verità, quella verità che finalmente toccherà con mano e che gli donerà la forza di essere sé stesso, di essere felice e di essere libero.
Conosciamo anche il punto di vista del fratello James, quel fratello che lentamente nel tempo si era discostato da lui. James non sa più come approcciarsi ad Alex. La paura e il terrore provati si sono manifestati con una chiusura totale alla comprensione, all’accettazione e alla ricerca della verità.
Lentamente comincia a realizzare ciò che lo circonda veramente, percepisce il senso di inutilità che lo avviluppa sempre più nella consapevolezza della fragilità umana. Compie una maturazione emotiva che lo porta a vedere il suo mondo e gli amici con occhi disincantati nel tentativo di recuperare un rapporto con Alex, per capire cosa lo abbia spinto nella disperazione più totale e cupa.
Alex e James compiono un cammino a parabole inverse, un percorso emotivo che li porterà a ritrovarsi e che li renderà più forti e uniti che mai.
Nell’intreccio di queste due storie si inserisce perfettamente Henry, il bambino della porta accanto, una giovane mente con occhi adulti e consapevoli di una realtà a lui difficile e solitaria.
Tocchiamo la tristezza e la malinconia di una vita difficile e soverchiante, senza radici e senza amici dove è sempre il diverso, quello deriso, quello accantonato in un angolo.


Quindi la sua vita sarà sempre così: fuggevoli istanti di felicità incastonati nella realtà del quotidiano, con tutti i suoi problemi, le difficoltà e i suoi merdosi imprevisti.


Potrei andare avanti a parlarvene ancora per molto ma questa è una storia che dovete scoprire e assaporare lentamente, leggendola.
Martin Wilson ci accompagna dolcemente lungo un percorso sofferto e malinconico grazie ad uno stile morbido e introspettivo.
Attraverso una narrativa delicata ci parla di fragilità e consapevolezza, di essenza e accettazione.
Ho avuto come l’impressione che ci sia molto di autobiografico in questa storia, molto di vissuto vero che l’autore ha riversato tra le pagine.
Mi piacerebbe poter leggere il futuro di questi giovani, proseguire nella scoperta di ciò che non ci è stato dato sapere.
Bellissimo.

















Martin Wilson è nato a Tuscaloosa, in Alabama. Ha conseguito una laurea in letteratura alla Vanderbilt University e una laurea magistrale all’Università della Florida, dove uno dei suoi racconti ha vinto un Henfield/Transatlantic Review. Vive a New York.

Quel che dicono tutti è il suo romanzo di debutto.






 

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