RECENSIONE IN ANTEPRIMA: ABBANDONARE L' OSCURITA' - The dark #1 - di Tibby Armstrong



Titolo: Abbandonare l’oscurità
Titolo originale: Surrender the dark
Serie: The dark #1
Autrice: Tibby Armstrong
Traduttrice: Daniela Righi
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Collana: Rainbow
Genere: Paranormale
Lunghezza: 354 pagine
Prezzo: € 5,99
Data di pubblicazione: 3 Giugno 2019

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Benjamin Fuller è un cacciatore, nato e allevato come tale. Cieco fin da bambino a causa del vampiro che ha massacrato la sua famiglia, è stato benedetto con una seconda vista che gli permette di catturare e uccidere la sua preda. Quello che il suo dono non può aiutarlo a fare è vedere arrivare la sua feroce e quasi carnale attrazione per l’uomo misterioso che sostiene di essere un altro cacciatore e il cui tocco gli provoca sia lussuria che repulsione. Quando lui ha il sopravvento, Benjamin giura che metterà in ginocchio il suo nemico.
Dopo parecchi anni passati in esilio, l’unico che può aiutare a riportare Tzadkiel Dragoumanos al ruolo legittimo che gli spetta, come Signore della Guerra, è un cacciatore cieco con riccioli dorati, il fisico agile di un ballerino e particolari cicatrici sul viso, cicatrici che Tzadkiel stesso gli ha causato vent’anni prima. Il solo profumo di Benjamin Fuller gli provoca uno sgradito impeto di desiderio insaziabile. Anche per vincere una guerra completamente soprannaturale, Tzadkiel deve resistere alla fame insaziabile di possedere la sua preda… per il momento.










Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te. 

Cit. Frederich Nietzsche


“Abbandonare l’oscurità” è una storia bellissima.
Una vicenda di guerra tra vendetta e crudeltà, potere e supremazia.
L’autrice, Tibby Armstrong, dopo un prologo che getta le basi su un futuro di rancore e odio, ci catapulta nel presente della vicenda, nel vivo di una storia ricca di sentimenti difficili e controversi, certezze distorte e rivalse in nome di una faida nata nella notte dei tempi e trasmessa di generazione in generazione.
Un passato oramai lontano ma ancora molto, o forse troppo, vivido nella mente dei vampiri.



Era stanco della solitudine. Stanco di attendere l’arrivo dell’oscurità eterna. Anche solo per un’ora, voleva dimenticare.


Vent’anni sono passati da quando Benjamin ha perso tutto. Quando un suo gesto di compassione ha portato allo sterminio della sua famiglia, gettandolo in una vita di cecità, un buio rischiarato solamente dalla percezione delle auree magiche.
Cieco e deturpato da cicatrici profonde, cicatrici che porta incise nel volto e nel profondo della sua anima. Vive un’esistenza fatta di solitudine e disperazione, ancorato ad un desiderio di vendetta nel tentativo di espiare una colpa che lo devasta da troppi anni.
Combatte con l’odio nel cuore, con il disgusto di sé e degli incubi che non gli danno pace, un’oscurità che lo soffoca e opprime, un dolore che placa nell’alcol.
Al suo fianco due amici improbabili ma fedeli e uniti da un passato comune.
Due amici che lo sostengono e aiutano, unica parvenza di normalità e famiglia in una vita alla deriva. Una fata e un umano per i quali è disposto a tutto, anche sacrificare la sua vita per la loro.


Il presente si congelò e si spaccò, lasciando un brivido finale di morte sulla sua scia. Benjamin sapeva cosa avrebbe detto Tzadkiel, prima che parlasse.
“Sono il Signore della Guerra. E ho tempo per te, adesso.”


Tzadkiel, Signore della Guerra, uno tra i più antichi e potenti vampiri che da millenni cammina tra le ombre della vita.
Vent’anni per riuscire a risvegliarsi da un sonno di morte, inferto da ferite e violenza e dal veleno che ancora gli scorre nelle vene, un veleno che lo rende debole e mortale.
Ritrovare il suo nemico e desiderare di prosciugare ogni goccia del suo sangue umano ma pregno di potente magia, lo porterà ad un contatto. Tra inganno e bugie lo irretirà in un pericolo mortale, tra ricatto e onore lo coinvolgerà in una guerra che prevaricherà ogni confine tra le razze magiche.
Scoprire il tradimento e l’annientamento quasi totale della sua stirpe, porterà Tzadkiel lungo un cammino difficile e pericoloso. Un percorso di odio e rancore che si incrinerà con la vicinanza del cacciatore di vampiri.



“Tu, cacciatore,” disse, senza guardarlo.
L’attenzione di Benjamin scattò sull’uomo le cui lunghe falcate divoravano il selciato con vigore militare.
“La mia debolezza sei tu.”


Un’alleanza improbabile forgiata nell’odio e con al centro l’inevitabile sacrificio della vita di Benjamin.
Un patto mortale stretto tra dubbi e sfiducia, sospetti e violenza. L’attrazione che cominciano a provare è repentinamente soffocata dal pregiudizio, dal rancore e l’odio profondo, tanto dal portarci a credere che il divario che li separa sia incolmabile.
Tibby Armstrong ci conduce, con maestria, lungo un percorso di evoluzione caratteriale tra odio e lussuria, desiderio e disgusto. Assisteremo alla battaglia che attanaglierà le loro menti e il loro cuore, parteciperemo alla guerra per la sopravvivenza e per il ripristino di ogni equilibrio contro un nemico crudele e oscuro.



“Se posso decidere liberamente, allora scelgo l’onore. Scelgo i miei amici. Scelgo te.”


Quando tutto sembrerà perduto, una sola sarà la scelta che rimane da fare. Una sola vita in cambio della salvezza di molti. Un sacrificio dettato dall’amore, un amore nato dall’odio e dalla violenza, un amore unico e totalizzante.
Sarà capace Tzadkiel di estirpare ogni scintilla di vita a Benjamin o l’amore e il sacrificio di quest’ultimo saranno vani davanti alla disperazione e alla sofferenza di perderlo per sempre?
Leggetelo.


“Abbandonare l’oscurità” è una storia di anime perdute, ferite, rese cieche dal dolore e dall’odio.
Una storia di pregiudizi, false verità e cecità, egoismo e avidità, ma è anche la storia di un amore improbabile, di amicizia, onore e integrità.
Tibby Armstrong ha dato vita a dei personaggi complessi, uomini e donne che vivono nell’oscurità di sentimenti negativi e potenti, vittime e carnefici di sé stessi e di una realtà distorta.
Meraviglioso.


“Tu mi vedi,” disse. “Mi vedi davvero.”
“Ti vedo,” confermò Tzadkiel.
Qualsiasi sfida li attendeva, lui e il suo amato l’avrebbero affrontata insieme, come un solo individuo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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