RECENSIONE IN ANTEPRIMA: LA CASA DEGLI SPECCHI di ROSALIE HAWKS


Titolo: La casa degli specchi
Autrice: Rosalie Hawks
Collana: Reserve
Genere: Distopico
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Lunghezza: 319 pagine
Prezzo Ebook: € 5,99
Prezzo cartaceo: € 12,00
Data di pubblicazione: 3 Ottobre 2018

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Anno 2212. La Terra è diventata cupa e poco ospitale, le città crescono e si evolvono in verticale in grattacieli maestosi. Gli abitanti appartengono alle città, non il contrario. Non tutti, però, concordano su quest'ultimo punto.

Tra loro, un criminale crudele, un agente integro, una talpa inarrestabile e un investigatore determinato. Questi però sono solo dei ruoli. Dentro una casa degli specchi, quale profilo corrisponde esattamente alla persona a cui è stato assegnato?

In un mondo in cui si è Raccolti, Ignorati o Scartati e solo i più sani, forti e intelligenti possono vivere, giunge la vendetta di chi per colpa del Sistema ha perso tutto.
Chi e quanti sono i vendicatori?









 

Aveva ricacciato indietro le lacrime, pensando che almeno non era stato Scartato, ma se solo avesse avuto l’occasione, o anche una sola misera opportunità, avrebbe fatto qualcosa: non sapeva che cosa avrebbe cambiato per prima e se lo avrebbe fatto per sé, per sua madre o per tutti, né che cosa avrebbe fatto di preciso, ma era certo che comunque si sarebbe accontentato almeno di poter avere, un giorno, una minima possibilità per farlo.


Con la lettura de “La casa degli specchi” ci ritroviamo catapultati in un mondo alternativo, una distopia possibile.
Quando una realtà in cui la vita umana non ha più valore intrinseco ma solo come mera risorsa, scelta decisa arbitrariamente da abilità, intelligenza e perfezione fisica, cosa saremmo disposti a fare per le persone che più amiamo?
 Quanto di noi e della nostra vita saremmo disposti a sacrificare?
Quando hai perso tutto ciò che ami ti resta solo la vendetta.
Poter recensire “La casa degli specchi” è meraviglioso e spaventoso allo stesso tempo.
Perché?
Perché, purtroppo per voi, non posso raccontarvi assolutamente niente di più di ciò che ritrovate scritto nella sinossi, pena la perdita dell’ansia, dello stupore, della tensione divorante nella brama di scoprire e capire chi, cosa, come e perché.



“Ti amo,”
fu tutto quello che biascicò a bassa voce. Logan annuì.
“È per questo che ti ho liberato dalla città. Non sei più proprietà della comunità, adesso. Ti ho liberato della città per poi dartela, ci ho reso padroni della città. Perché ti amo e questo è il minimo che potessi fare per te.”


“La casa degli specchi” è una storia geniale, caratterizzata da una narrativa ricca e particolareggiata.
Una trama complessa come un cubo di Rubik, un rompicapo in cui ti perdi, un labirinto di immagini distorte, ipotesi sempre diverse, deformate da ombre e oscurità nascoste in ognuno dei personaggi coinvolti.
In un mondo in cui svelarsi potrebbe condannarti a morte, tutti nascondono qualcosa, tutti tacciono in un gioco di illusioni e prestidigitazione. E se la realtà non fosse ciò che vedi?



Erano uno l’affetto più grande dell’altro, non si sarebbero mai dati meno di quello che era loro necessario.


La struttura temporale in cui l’autrice ha scelto di raccontarci la vicenda è stupenda, una caratteristica che ha un suo perché, una motivazione atta a catturarci completamente all’interno della vicenda e lasciarci a dibatterci nel tentativo di capire ogni azione reale o recondita dei suoi meravigliosi protagonisti.
Veniamo catturati in un vortice di eventi ed emozioni che ci terrà col fiato sospeso fino alla fine perché ogni attore, protagonista o comparsa che sia, sono tasselli di un unico rompicapo che si muovono rimescolando, scomponendo e ricomponendo un’immagine di uno schema molto più ampio e impensabile.
Folle? Senza senso? Così non è!



Logan represse un singhiozzo.
“Questo potrebbe ucciderci.”
“Lo hai già detto.”
“Se tu esplodi, io esplodo,” insisté Logan.
“Se io vado a picco affondando nella parte più oscura di me, tu fai altrettanto. Se tu muori, io muoio.”
“Ti amo.” Logan trasse un respiro a stento, sorridendo rassegnato.
“È proprio perché ti amo anch’io che sono così dannatamente stanco di tutto questo...”


“La casa degli specchi” nasce dalla penna di Rosalie Hawks in tempi più lontani di “La piccola collezione di verità omesse” e dalla sua passione per le fanfiction, due libri diversissimi come genere ma entrambi stupendi.
Per chi come me li ha letti, o leggerà, noterà un parallelismo che li accomuna, una sottile accusa verso un sistema e una società ingiuste, che condannano ed emarginano ciò che non possono o non vogliono capire, accettare, per ignoranza e crudeltà, la “diversità” nella più ampia eccezione del termine, attraverso uno stile narrativo dolce e sensibile che diventa il segno distintivo di Rosalie Hawks.
In conclusione penso abbiate capito che ho trovato la lettura di “La casa degli specchi” meravigliosa, avvincente, una storia unica.
Un film? Mi piacerebbe.
Se vi state domandando perché non vi ho parlato dei suoi personaggi non temete è stato premeditato, c’è un perché significativo, scopritelo voi.
Consigliatissimo a tutti e sottolineo tutti.






















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