Recensione in Anteprima: 83500 di Michela Monti



Titolo: 83500
Autrice: Michela Monti
Collana: Reserve
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Genere: Sci-fi
Prezzo Ebook: 5,99 €
Prezzo cartaceo: 12 €
Lunghezza: 321 pagine
Data di pubblicazione: 15 Febbraio 2018

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 ReBurning Prison, carcere di massima sicurezza, anno 2020 circa. Melice Redding è una condannata a morte, ma non ricorda il perché. La causa dell'amnesia è la separazione da sua figlia appena partorita e per questo Mel entra in stato di shock.
Grazie a Gabriel uscirà dalla catatonia e, sempre grazie a lui, avrà la possibilità di tornare indietro, prima che il crimine per cui è condannata venga commesso.
Melice viaggia nel tempo per rivivere il suo passato senza nessun ricordo dell'arresto, senza condizionamenti. Tutto procede regolarmente, fino alla notte di Halloween.







Ma una cosa la ricordavo, una sola. Sadie. La mia Sadie. Una stretta al cuore mi mozzò il respiro e sussultai, avvolta dal silenzio. Si può amare tanto una figlia che non si è mai vista? Mai, neanche per un secondo? A me era successo.

 

Meraviglioso, pazzesco! Un libro, una storia che ha saputo tenermi inchiodata alle sue pagine fino alla fine perché dovevo assolutamente sapere, dovevo morbosamente scoprire cosa si celasse nel passato della condannata a morte 83500.
Una storia molto ben congeniata nella sua semplicità e raccontataci con uno stile che sa rendere il tutto meraviglioso. L’autrice Michela Monti usa uno stile unico e particolare che mi ricorda quasi il linguaggio metafisico, uno stile con frasi sintetiche, basiche, con spunti di informazioni sparse come i pezzi di un puzzle, ma allo stesso tempo gli si discosta per le emozioni che riesce a suscitare. Emozioni sottili e insinuanti che lentamente si infiltrano sotto pelle sussurrandoti la verità. Mentre leggi tu vuoi sapere, devi assolutamente sapere ma hai paura della verità come Melice, detenuta 83500, ha paura di ricordare, ha paura del dolore, ha paura di rivivere lo shock emotivo che l’ha condotta in quella prigione con una condanna a morte.
Una prigione, un buco nero fatto di grigiore e assenza di stimoli e in cui il Tic Tac del tempo erode la tua vita. Prigioniera come altre insieme a lei, morti che camminano, “corpi a nolo” come le definisce l’autrice. L’unico ricordo di Mel è Sadine, la figlia strappatale dal grembo dopo la sua condanna a morte, una figlia tanto amata e mai vista, abbracciata. Lunghi anni di prigionia, dieci lunghi anni di terapie per risvegliarla dal nulla in cui è sprofondata la sua mente, solo Gab il guardiano di anime, un cyborg, corrode la sua pazienza con sarcasmo spronandola ad uscire dal limbo in cui si è volontariamente rinchiusa. Gab è pericoloso, una fiera in agguato pronta ad attaccare al minimo cenno di debolezza, al minimo spiraglio emotivo spingendola a ricordare.



Quanto sbagliava. Gli odori erano pezzi di passato che tornavano.../ Briciole di vita che mi facevano riassemblare immagini importanti, particolari che mi lasciavano accedere a vecchi gesti ripetuti chissà quante volte e con chi. Gli odori mi servivano, eccome. Uno su tutti mi aiutava a rimanere a galla ogni giorno. Era odore di sangue, di fatica di vita. Era odore di separazione e gioia, di dolore e luce. Era odore di parto. Era l’odore di Sadie.

 

83500 un libro, un genere letterario in cui l’impossibile diventa realtà e il concepibile improbabile. La mente e la fantasia possono spaziare negli scenari il più assurdamente illogici per trovare la soluzione all’enigma rappresentato da Mel e Gab. Si percepisce il non detto ma non ci si avvicina mai pienamente a capirlo, una soluzione che ci sfugge come la memoria sfugge a Mel, sai che la verità è lì, alla tua portata, puoi quasi toccarla, assaporarla ma, come il tessuto dei sogni, è evanescente e se ti giri a guardarla svanisce.


Gabriel si alzò di scatto, con lo sguardo allucinato. “Perché non hai abortito?”
"Puoi distinguere una goccia di rugiada da una lacrima?” sussurrai.
“Cosa?”
“Il petalo di due rose diverse, il profumo della pioggia in paesi che si combattono, puoi distinguerli?”
“Spiegati meglio,” ordinò.
Scossi leggermente la testa, sorridendo. “Una vita è una vita. Non importa da dove arriva, il suo valore rimane immenso.”


Una storia che come avrete certamente capito ho amato molto, mi ha incantata e rapita fino alla fine. Un libro che consiglio vivamente perché merita di essere letto e amato. Complimenti all’autrice, spero di leggerti ancora al più presto. 




















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