Recensione: I'm used di Bruna Calliope Esposito

Raffaela ha letto per noi " I'm used " di Bruna Calliope Esposito. Scopriamo insieme cosa ne pensa.



TITOLO: I'm used
AUTORE: Bruna Calliope Esposito
CASA EDITRICE: Self Pubblishing
GENERE:  M/M
DATA USCITA: 12 luglio 2016

Aquistalo qui:


"Dicono che alcuni sentimenti non hanno voce.
Sono stato spettatore di alcune immagini che invece mi hanno dimostrato il contrario, ho ascoltato una voce che cammina su questa terra e ho sempre saputo che era quello il suono dell'amore, il canto dei sentimenti che avevo nel cuore."

Mentre in sottofondo i Led Zeppelin cantano a gran voce, due ragazzi con famiglie e posizioni sociali opposte, intrecciano un legame vigoroso e indistruttibile, superando l’adolescenza e preparandosi a vivere nel mondo degli adulti. 
La storia tra Judah e Zeppelin nasce da un sentimento d'amicizia così puro e intenso che sfocia in altri ben più complicati. Ha inizio con una fine. 
Zeppelin, maturo tanto da capire che la vita è capace di portare via qualcuno con tutte le sue tentazioni, specialmente il carismatico Judah, poco dopo gli esami liceali lascia trapelare i sentimenti per il suo migliore amico sotto il silenzio di una notte…
Tra flashback, separazioni e scelte drastiche, la storia è divisa in due voci narranti, raccontando aspetti affilati della vita e come, in bilico, i cuori umani affrontino gli eventi.
La storia di un massacro emotivo.
La storia di un amore.


Di solito non leggo romanzi d’amore (tranne alcune eccezioni), non perché non apprezzi il genere ma solitamente li trovo alquanto ripetitivi e a tratti scontati, ecco perché sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo libro che mi ha incuriosita e attratta già dalla trama.
I’m used racconta la storia di due ragazzi, Judah e Zeppelin, della loro amicizia e del loro amore. Essi provengono da due realtà differenti: Zep ha una famiglia assente, problematica che, troppo presa a occuparsi dei problemi di tossicodipendenza del fratello minore, lo ignorano totalmente, Judah invece viene da una famiglia agiata con dei genitori esemplari sempre presenti sia per lui che per sua sorella Sheryluna, ragazza dolce affettuosa e molto intelligente ( eh si è un personaggio che mi è piaciuto particolarmente), diverse sono anche le personalità di questi due ragazzi: Zep è introverso, riflessivo, a tratti sottomesso al carattere più esuberante e sicuro di Judah, insomma sembrano uno il completamento dell'altro, si vogliono bene fin dal loro primo incontro, praticamente fin da bambini, condividono tutto, emozioni, pensieri, cibo, appartamento e perfino le ragazze. Zep è molto ben accetto nella famiglia di Judah, nonostante la diversa estrazione sociale e, proprio questo loro atteggiamento me li ha fatti apprezzare molto. Sono persone aperte, oneste che guardano al reale valore delle persone. I due ragazzi crescono insieme, gomito a gomito sempre complici, conoscono tutto l’uno dell'altro, i pensieri, i gesti, tutto. Finché un giorno accade qualcosa che spezza questo loro legame, rompe per un lungo periodo la loro amicizia portando entrambi ad una cocente infelicità. 
Questo è ciò che accade quando non ci si accetta per quello che si è, quando si finge che vada tutto bene, quando magari viviamo mentendo a noi stessi pur di non guardare in faccia la realtà e ciò che proviamo davvero. Viviamo nella menzogna, mostrando al mondo la faccia che gli altri vogliono vedere ma che non ci rappresenta, questo è il messaggio che ho colto leggendo questo romanzo, Zep fa una scelta, sceglie di mostrarsi per ciò che è, di mostrare ciò che prova, al contrario di Judah che invece non lo fa, anzi lo rifiuta causando la loro infelicità.
Con il senno di poi capirà i suoi errori e avrà la conferma che per essere realmente felici bisogna vivere nell’onesta e nella verità.
Ho trovato questo romanzo molto ricco e profondo, mi è piaciuta molto la dettagliata descrizione dei sentimenti e delle sensazioni ed emozioni dei due protagonisti, mi ha inoltre dato molti spunti di riflessione, lo consiglio quindi a chi non vuole solo una “bella storia d’ amore”.
Critiche
Ho trovato il finale un po' troppo allungato, è sempre scritto in maniera eccellente ma avrei evitato delle scene che ho trovato superflue inoltre non mi hanno convinto le scene di sesso troppo particolareggiate, che in un romanzo “profondo” come questo ho trovato un po' fuori contesto.


By Raffaela





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