Un grande Thriller edito da Timecrime - Fanucci
Titolo: Aprile è il più crudele dei mesi
Autore: Derek Raymond
Editore: Timecrime - Fanucci
Pagine: 247
Genere: Thriller
Data di pubblicazione: 1 Settembre 2016
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Il secondo volume della serie Factory, un caposaldo della letteratura noir.
Londra. In un magazzino sulle rive del Tamigi viene rinvenuto il cadavere di un uomo orrendamente mutilato. I dettagli della scena del crimine fanno pensare a un’esecuzione, il lavoro di un killer prezzolato che però, chissà per quale ragione, ha deciso di lasciare dietro di sé un’orribile traccia. L’indagine è affidata alla squadra della sezione Delitti irrisolti e al sergente che la guida, un uomo duro e disilluso ma che conosce il senso più profondo del proprio mestiere. In una Londra grigia, sconvolta dalla recrudescenza del crimine, il sergente e i suoi uomini si ritrovano invischiati in una partita sottile e pericolosa, in cui il killer gioca con chi gli dà la caccia come il gatto con il topo, protetto dalla propria inafferrabilità e dagli ambienti corrotti all’interno delle alte cariche della polizia e del governo. Un lavoro sporco, rischioso, perché scoprire l’autore del delitto questa volta significa scoperchiare un vaso di Pandora di crimini e impunità.
Un nuovo caso per il sergente e gli uomini della sezione Delitti irrisolti. Un crimine che è solo la punta di un iceberg che affonda nei rapporti di potere e smuove le acque torbide della società.
Da un maestro del noir un romanzo che cattura, diverte, fa riflettere e tiene con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Sublimemente scritto soprattutto nei dialoghi, serrati e sagaci quelli del Sergente, intimistici e narrativi quelli dell’antagonista, McGruder, il libro risulta proprio un’ottima lettura.
Senza un aggettivo o una parola di troppo o fuori posto.
Una lezione di stile, si potrebbe dire.
La storia è narrata in prima persona dal Sergente, un poliziotto della sezione delitti irrisolti o A14, la sezione che si occupa di quei casi ritenuti trascurabili da Scotland Yard e le cui vittime non riscuotono l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica.
E tale sembra di primo acchito anche l’omicidio che si trova a gestire questa volta il protagonista: un uomo ucciso,
tagliato a pezzi, bollito e racchiuso in sacchetti di plastica. All’apparenza un delitto senza sbavature.
Ma partendo dai dettagli e dalla mancanza di sbavature si dipanerà una storia che in un crescendo di colpi di scena e scoperte a incastro arriverà ad interessare i servizi segreti e
addirittura un Ministro dello Stato.
Questa escalation non cambia però di una virgola il modus operandi del Sergente, travagliato da una infelice vita privata e dedito unicamente alla ricerca della giustizia.
Con lui analizziamo nel profondo il modo di ragionare dell’assassino ma anche l’ambiente in cui si sviluppa il crimine con tutte le sue sfaccettature, con lui andiamo a cercare il malaffare e vi entriamo in casa.
E vi discutiamo tramite lui, in continue partite a scacchi fatte di affermazioni, di detto e non detto.
Afferma infatti il Sergente: “… Faccio tutto a modo mio, andando a cercare la persona con cui voglio parlare sul suo terreno, il più delle volte a casa sua, altrimenti al pub del suo
quartiere o anche tramite informatore”.
quartiere o anche tramite informatore”.
Noi lo seguiamo affascinati e catturati e impariamo a muoverci all’interno del suo mondo e di una Londra ormai lontana (quella degli anni Ottanta) ma sempre affascinante.
By Violet
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